La sindaca di Cuneo, Patrizia Manassero, ci ha di recente dichiarato che la maggioranza di centrosinistra con la quale sta governando il Comune è molto solida in quanto legata da un forte patto amministrativo. L’impegno, tuttavia, con l’obiettivo di chiudere “bene” il mandato, trovare un’intesa per le votazioni del 2027 e non “perdersi in un bicchiere di acqua” nel cammino di avvicinamento alla tornata elettorale, è quello di iniziare a parlarsi già dal prossimo mese di settembre.
Nel 2022 la prima cittadina è stata eletta al ballottaggio con un vantaggio considerevole (26,6%) sul candidato sindaco del centrodestra Franco Civallero. A sostenerla, tre anni fa, il Partito Democratico (18% dei consensi al primo turno), Centro per Cuneo (15,9%), Crescere Insieme, poi diventata Cuneo Civica (8,9%) e Cuneo Solidale Democratica (7,2%). Ma i percorsi politici subiscono spesso delle imprevedibili trasformazioni.
FACCIAMO ALCUNI PASSI INDIETRO
La Lista Civica Centro per Cuneo, ha le sue radici nel nome Centro con Rostagno e venne fondata nel 1998 a sostegno del candidato sindaco Elio Rostagno. Tra gli artefici del progetto, l’assessore Cino Rossi scomparso nel 2005. Collocazione? Sempre e convintamente nel centrosinistra fino al 2012, quando le primarie vinte da Gigi Garelli furono “sconfessate” da parte della coalizione al governo della città con le precedenti giunte Valmaggia, Lista Centro in prima fila, a favore di un nuovo candidato sindaco, Federico Borgna, poi eletto alla guida del Comune.
Il Pd si spaccò: una parte con Borgna nel nuovo gruppo Democratici per Cuneo e l’altra all’opposizione. Lo schieramento di Borgna, aggregando l’Udc, si spostò fortemente verso il centro. Quella frattura si ricompose nel 2017, ma Centro per Cuneo, attraverso anche la fusione con il gruppo Cuneo più, confermò la sua forte “vocazione” dello stare saldamente “in mezzo”.
Nel 2022 l’eterogenea coalizione ha vinto senza problemi la tornata elettorale, portando la Manassero alla guida della città. Però, già tre anni fa circolavano le voci di un difficile accordo politico-amministrativo per il 2027 che avrebbe visto l’attuale vicesindaco ed esponente di spicco di Centro per Cuneo, Luca Serale, diventare primo cittadino.
Con le Regionali dello scorso anno le tensioni tra Pd e Centro per Cuneo sono esplose. La fedeltà del gruppo civico alla Manassero fino al termine del mandato non è in discussione, ma per il 2027 si stanno aprendo nuovi scenari. Infatti, Centro per Cuneo è ormai sempre più “legata” al centrodestra moderato. Alle Regionali 2024 ha appoggiato, con gran parte degli eletti in Municipio a Cuneo, la Lista Cirio Presidente. Offrendo un prezioso contributo alla sua riconferma nell’assemblea piemontese.
COSA ATTENDERSI TRA DUE ANNI
A questo punto, chi può escludere che nel capoluogo della “Granda” possa nascere un accordo anche con Lega e Fratelli d’Italia? E chi lo dice che le altre liste attualmente a sostegno della Manassero - Cuneo Civica e Cuneo Solidale Democratica, già con un progetto di federarsi avviato un anno fa - non restino ammaliate dal nuovo laboratorio politico e, pure loro, si avvicinino al centrodestra? A quel punto una nuova coalizione senza il Pd potrebbe avere buone prospettive di vittoria.
Cosa può fare il Partito Democratico? Riproporre ancora la stessa alleanza senza componenti di centrodestra, ma scontando, sicuramente, una posizione contrattuale di minoranza. Oppure fare la scelta radicale di stare all’opposizione. I due anni che ci separano dal 2027 lasciano intravedere una strada piuttosto in salita per il Pd cittadino. La partita è aperta. Vedremo.
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