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Attualità | 07 agosto 2025, 13:24

Metropolitana, troppi ritardi nei lavori di prolungamento: il Comune rescinde il contratto con l'azienda Manelli

La sindaca Salis: "Vogliamo terminare mandato con nuove fermate. In otto anni non è stata inaugurata neppure una nuova fermata e né io né l'assessore Ferrante vogliamo ripetere questo fallimento"

Metropolitana, troppi ritardi nei lavori di prolungamento: il Comune rescinde il contratto con l'azienda Manelli

Il Comune di Genova ha deciso di rescindere il contratto con l'azienda Manelli, che si era aggiudicata l'appalto per il prolungamento della metropolitana sia sul fronte Brin-Canepari, in Valpolcevera, sia su quello Brignole-Martinez, a Terralba.

 "I ritardi su questi cantieri, nonostante gli annunci di improvvise accelerate fatti dalla precedente giunta, ci hanno portato a prendere questa decisione - ha spiegato la sindaca Silvia Salis durante la conferenza stampa convocata dopo la giunta, insieme all'assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante -. In otto anni non è stata inaugurata neppure una nuova fermata e né io né l'assessore Ferrante vogliamo ripetere questo fallimento".

Secondo quanto dichiarato dall'assessore, i cantieri delle due tratte, affidati all’impresa Manelli con contratto firmato nel maggio 2021, risultano gravemente in ritardo: "Brignole-Martinez è al 10% ed è ferma da due anni, mentre Brin-Canepari è al 50%, ma avrebbe dovuto essere completata tre mesi fa, a marzo 2025. Di questo passo, non si arriva da nessuna parte". Nel dettaglio, "per Brin-Canepari abbiamo rilevato ritardi dovuti anche a rinvenimenti archeologici e alla presenza di idrocarburi nel sottosuolo, ma parliamo di un rallentamento stimato in otto mesi. Nonostante questo, l’impresa ha sempre ricevuto i pagamenti e le varianti economiche necessarie. Il vero problema è che il cantiere è partito in modo molto ridotto: invece dei 50 operai previsti, nei momenti migliori se ne contavano 25. La zona è già fortemente congestionata dai cantieri RFI e della metro stessa, ma questo non può giustificare un blocco totale".

Su Brignole-Martinez, ha aggiunto Ferrante, la situazione è ancora più grave: "A parte qualche intervento iniziale sul sovrappasso di via Archimede, non si è visto nessuno. Eppure l’impresa avrebbe potuto portare avanti i lavori, trattandosi di un appalto unico. La realtà è che non c’è stata volontà di andare avanti".

È stata quindi avviata la procedura di risoluzione contrattuale con l'azienda che, in consorzio, è anche impegnata nel cantiere dello scolmatore. "Non vogliamo bloccare i cantieri, ma rilanciarli. Abbiamo l’ambizione di vedere due nuove stazioni, Canepari e Martinez, realizzate entro la fine del mandato. E abbiamo già pronta la progettazione per il prolungamento Canepari-Borzoli, oltre a tratte successive verso San Martino e Trasta. Ma tutto è fermo finché non sblocchiamo queste due tratte".

La sindaca ha sottolineato come la situazione fosse nota già da tempo: "Non è un problema esploso in questi giorni. Chi ha amministrato prima di noi sapeva benissimo in che condizioni versavano i cantieri, ma ha evitato di affrontare la questione in prossimità delle elezioni. Noi oggi tracciamo una linea netta: basta immobilismo, prendiamo in mano la situazione e vogliamo dare risposte concrete alla città".

Sulla possibilità di dover rifare la gara, l’amministrazione resta prudente: "Se anche il secondo e il terzo in graduatoria dovessero rinunciare, valuteremo una nuova gara. Sappiamo che i tempi non saranno brevi, ma preferiamo tagliare ora per poter ripartire davvero, piuttosto che perdere anni inseguendo promesse mancate".

Per quanto riguarda i rapporti con i sindacati, Ferrante ha sottolineato: "Siamo stati contattati perché l’impresa avrebbe intenzione di mettere parte del personale in mobilità. Una scelta che ci ha lasciati perplessi, visto che il Comune ha sempre onorato i pagamenti e rispettato gli impegni contrattuali. Se l’impresa ha problemi economici, non dipendono certo da noi".

Un breve passaggio è stato dedicato anche al cantiere di Corvetto, che pure coinvolge la stessa impresa: "È al 20% dell’avanzamento. Non siamo ancora in una situazione critica come per Brin-Canepari e Brignole-Martinez, ma monitoriamo attentamente", ha precisato l’assessore.

Infine, la sindaca ha voluto chiarire anche la questione della progettazione alternativa per la Val Bisagno: "Il progetto ereditato dalla precedente amministrazione è irrealizzabile nei tempi e nei costi. Una linea che forse, e solo forse, sarebbe partita dopo il 2032, con 200 milioni da reperire e un tracciato a tre metri dalle case. Noi stiamo definendo un nuovo progetto insieme al Politecnico di Milano, partendo da uno studio serio sulla mobilità cittadina. Basta con i rendering da campagna elettorale: vogliamo soluzioni reali, sostenibili, finanziabili". L’amministrazione ha confermato che i fondi della progettazione non andranno restituiti: "Molti degli studi effettuati restano utili. E quando il ministero pubblicherà il nuovo bando, noi ci faremo trovare pronti".

Isabella Rizzitano e Chiara Orsetti

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