Il Comune di Genova ha deciso di rescindere il contratto con l'azienda Manelli, che si era aggiudicata l'appalto per il prolungamento della metropolitana sia sul fronte Brin-Canepari, in Valpolcevera, sia su quello Brignole-Martinez, a Terralba.
"I ritardi su questi cantieri, nonostante gli annunci di improvvise accelerate fatti dalla precedente giunta, ci hanno portato a prendere questa decisione - ha spiegato la sindaca Silvia Salis durante la conferenza stampa convocata dopo la giunta, insieme all'assessore ai Lavori pubblici Massimo Ferrante -. In otto anni non è stata inaugurata neppure una nuova fermata e né io né l'assessore Ferrante vogliamo ripetere questo fallimento".
Secondo quanto dichiarato dall'assessore, i cantieri delle due tratte, affidati all’impresa Manelli con contratto firmato nel maggio 2021, risultano gravemente in ritardo: "Brignole-Martinez è al 10% ed è ferma da due anni, mentre Brin-Canepari è al 50%, ma avrebbe dovuto essere completata tre mesi fa, a marzo 2025. Di questo passo, non si arriva da nessuna parte". Nel dettaglio, "per Brin-Canepari abbiamo rilevato ritardi dovuti anche a rinvenimenti archeologici e alla presenza di idrocarburi nel sottosuolo, ma parliamo di un rallentamento stimato in otto mesi. Nonostante questo, l’impresa ha sempre ricevuto i pagamenti e le varianti economiche necessarie. Il vero problema è che il cantiere è partito in modo molto ridotto: invece dei 50 operai previsti, nei momenti migliori se ne contavano 25. La zona è già fortemente congestionata dai cantieri RFI e della metro stessa, ma questo non può giustificare un blocco totale".
Su Brignole-Martinez, ha aggiunto Ferrante, la situazione è ancora più grave: "A parte qualche intervento iniziale sul sovrappasso di via Archimede, non si è visto nessuno. Eppure l’impresa avrebbe potuto portare avanti i lavori, trattandosi di un appalto unico. La realtà è che non c’è stata volontà di andare avanti".
È stata quindi avviata la procedura di risoluzione contrattuale con l'azienda che, in consorzio, è anche impegnata nel cantiere dello scolmatore. "Non vogliamo bloccare i cantieri, ma rilanciarli. Abbiamo l’ambizione di vedere due nuove stazioni, Canepari e Martinez, realizzate entro la fine del mandato. E abbiamo già pronta la progettazione per il prolungamento Canepari-Borzoli, oltre a tratte successive verso San Martino e Trasta. Ma tutto è fermo finché non sblocchiamo queste due tratte".
La sindaca ha sottolineato come la situazione fosse nota già da tempo: "Non è un problema esploso in questi giorni. Chi ha amministrato prima di noi sapeva benissimo in che condizioni versavano i cantieri, ma ha evitato di affrontare la questione in prossimità delle elezioni. Noi oggi tracciamo una linea netta: basta immobilismo, prendiamo in mano la situazione e vogliamo dare risposte concrete alla città".
Sulla possibilità di dover rifare la gara, l’amministrazione resta prudente: "Se anche il secondo e il terzo in graduatoria dovessero rinunciare, valuteremo una nuova gara. Sappiamo che i tempi non saranno brevi, ma preferiamo tagliare ora per poter ripartire davvero, piuttosto che perdere anni inseguendo promesse mancate".
Per quanto riguarda i rapporti con i sindacati, Ferrante ha sottolineato: "Siamo stati contattati perché l’impresa avrebbe intenzione di mettere parte del personale in mobilità. Una scelta che ci ha lasciati perplessi, visto che il Comune ha sempre onorato i pagamenti e rispettato gli impegni contrattuali. Se l’impresa ha problemi economici, non dipendono certo da noi".
Un breve passaggio è stato dedicato anche al cantiere di Corvetto, che pure coinvolge la stessa impresa: "È al 20% dell’avanzamento. Non siamo ancora in una situazione critica come per Brin-Canepari e Brignole-Martinez, ma monitoriamo attentamente", ha precisato l’assessore.
Infine, la sindaca ha voluto chiarire anche la questione della progettazione alternativa per la Val Bisagno: "Il progetto ereditato dalla precedente amministrazione è irrealizzabile nei tempi e nei costi. Una linea che forse, e solo forse, sarebbe partita dopo il 2032, con 200 milioni da reperire e un tracciato a tre metri dalle case. Noi stiamo definendo un nuovo progetto insieme al Politecnico di Milano, partendo da uno studio serio sulla mobilità cittadina. Basta con i rendering da campagna elettorale: vogliamo soluzioni reali, sostenibili, finanziabili". L’amministrazione ha confermato che i fondi della progettazione non andranno restituiti: "Molti degli studi effettuati restano utili. E quando il ministero pubblicherà il nuovo bando, noi ci faremo trovare pronti".
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