Il quarto posto di Charles Leclerc nel gp d'Ungheria assume, ancora una volta, connotati tragicomici.
Una fantastica quanto inattesa pole position al sabato, inspiegabile anche per lo stesso monegasco, arrivata per un qualche motivo che nel tentativo finale del Q3 non ha permesso alle McLaren di esprimersi sui loro ormai consueti livelli, autorizzava a sognare qualcosa di importante per la gara, ma non troppo: visto lo strapotere papaya era facilmente ipotizzabile una loro nuova doppietta, ma Leclerc avrebbe potuto comodamente conquistare il podio.
E invece, anche in gara accade qualcosa di inspiegabile: una buona prima parte col 16 della Ferrari a conservare un buon margine su Piastri, ma con un solo possibile scenario per portare a casa la vittoria: l'azzardo. Andare fino in fondo con un solo pit stop.
E invece, dopo la seconda sosta dove si resta sempre sulle gomme bianche, la Ferrari si spegne, quasi di colpo. Superata anche da Russell che salirà sul podio dietro a Norris e Piastri. Bravo l'inglese a optare per una sola sosta dopo una bruttissima partenza e fare sua la corsa, duecentesima vittoria McLaren della storia.
Quanto a Leclerc, ancora durante la gara il monegasco si infuria via radio per non essere stato ascoltato dal team per sistemare i problemi e andare quantomeno a podio. Ma si scoprirà solo a fine gara che il problema sulla Ferrari non era dovuto alle gomme, e nemmeno alla strategia, ma a un problema al telaio, irreparabile durante la corsa.
Sarebbe quindi comunque finita cosi. Ma resta il fatto che Ferrari, ancora una volta, non ha dato ascolto al proprio pilota per decidere cosa fare. E i numeri iniziano a diventare impietosi: Leclerc ha conquistato 27 podi in carriera, ma ha all'attivo solamente 8 vittorie. Nonostante questo lui continua a professarsi innamorato della Rossa, anche se alla lunga essere il pilota con più pole nella storia senza aver mai vinto il mondiale potrebbe pesare e non poco.
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