Se ne è andata in una notte buia e tempestosa, perché lei era tempesta - non avrebbe potuto arrivare dove è arrivata se non lo fosse stata - ma era anche vento.
Un vento leggero, fragile e a volte fortissimo: Giusy Biagioni ci ha lasciato dopo le tre di oggi. A dircelo, come sempre, il suo compagno Sandro, molto più di una semplice “metà” per lei.
Giusy e Sandro erano due parti di uno stesso tutto. Lui spingeva lei, lei spingeva lui: da quando uscivano di casa per fare la spesa a Giubiano, all’ultima volta in cui li avevamo visti - era lo scorso Pride - per le vie della città, perché dove c’era gente, vita, anima, c’erano loro.
Ma Giusy e Sandro erano soprattutto un vento giallonero: aspettavano il pullman della squadra alla partenza di ogni trasferta vicina ma soprattutto lontana. Si appostavano ai bordi della strada, sventolando la loro bandiera e venendo contraccambiati da un colpo di clacson dell’autista. Vivevano le partite, i Mastini e l’hockey come nessun altro, aggrappandosi a essi come se fossero uno spicchio di vita fondamentale per completare “tutto”. Li trovavi all’ingresso del bar del palaghiaccio ad ogni partita, amichevole o saluto di giocatori. Li vedevi dietro la balaustra e la porta sotto la balconata finché, per difendere la fragilità di Giusy, si erano spostati dietro ai vetri di Paolo e Luisella.
“Giusy la Mastina”: si era fermata così nell’ultimo messaggio inviatoci qualche settimana fa. Mai nome fu più giusto e corretto. La forza di Giusy continuerà a vivere in ogni Mastino che sa cosa sia la battaglia. E cosa sia l’amore. Come il suo Sandro.
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