Il Nazionale

Sport | 02 agosto 2025, 08:47

Addio Giusy, una vita da Mastina

Se ne è andata la scorsa notte un esempio di forza, coraggio e amore per l'hockey cittadino: Giusy Biagioni lascia il compagno Sandro Terziroli, una coppia inseparabile alle partite dei Mastini e in città. Aspettavano la squadra del Varese prima di ogni trasferta per sventolare la bandiera giallonera, un gesto simbolo dello spirito più puro di questi colori

Addio Giusy, una vita da Mastina

Se ne è andata in una notte buia e tempestosa, perché lei era tempesta - non avrebbe potuto arrivare dove è arrivata se non lo fosse stata - ma era anche vento.

Un vento leggero, fragile e a volte fortissimo: Giusy Biagioni ci ha lasciato dopo le tre di oggi. A dircelo, come sempre, il suo compagno Sandro, molto più di una semplice “metà” per lei.

Giusy e Sandro erano due parti di uno stesso tutto. Lui spingeva lei, lei spingeva lui: da quando uscivano di casa per fare la spesa a Giubiano, all’ultima volta in cui li avevamo visti - era lo scorso Pride - per le vie della città, perché dove c’era gente, vita, anima, c’erano loro.

Ma Giusy e Sandro erano soprattutto un vento giallonero: aspettavano il pullman della squadra alla partenza di ogni trasferta vicina ma soprattutto lontana. Si appostavano ai bordi della strada, sventolando la loro bandiera e venendo contraccambiati da un colpo di clacson dell’autista. Vivevano le partite, i Mastini e l’hockey come nessun altro, aggrappandosi a essi come se fossero uno spicchio di vita fondamentale per completare “tutto”. Li trovavi all’ingresso del bar del palaghiaccio ad ogni partita, amichevole o saluto di giocatori. Li vedevi dietro la balaustra e la porta sotto la balconata finché, per difendere la fragilità di Giusy, si erano spostati dietro ai vetri di Paolo e Luisella.

“Giusy la Mastina”: si era fermata così nell’ultimo messaggio inviatoci qualche settimana fa. Mai nome fu più giusto e corretto. La forza di Giusy continuerà a vivere in ogni Mastino che sa cosa sia la battaglia. E cosa sia l’amore. Come il suo Sandro.

Andrea Confalonieri

Commenti