Il Nazionale

Cronaca | 31 luglio 2025, 10:11

Concluse le ricerche sul Monviso: ritrovato a quota 3150 metri il corpo di Nicola Ivaldo

La posizione del ritrovamento è coerente con le indicazioni fornite dalle celle telefoniche del cellulare del dottore pietrese, disperso nella zona da settembre 2024

Concluse le ricerche sul Monviso: ritrovato a quota 3150 metri il corpo di Nicola Ivaldo

Sono state ritrovate questa mattina, giovedì 31 luglio, le spoglie del medico Nicola Ivaldo, ortopedico ligure scomparso sul Monviso lo scorso settembre.

Le tracce del 64enne, residente a Pietra Ligure, si erano perse il 14 settembre scorso, quando avrebbe dovuto affrontare una salita, ma da quella giornata in montagna non ha mai fatto rientro a casa. Le ricerche erano scattate il 16 settembre, lunedì, quando l'uomo non si era presentato al lavoro. La sua auto era stata ritrovata in frazione Castello a Pontechianale, nel parcheggio nei pressi della diga, ma di lui nessuna traccia.

Nonostante l'intensa attività di ricerca da parte di Vigili del Fuoco, intervenuti con la squadra UCL, volontari di Venasca, Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese con le unità cinofile, Guardia di Finanza, Carabinieri la ricerca non ha dato esito positivo. L'area era stata sorvolata numerose volte con l'elicottero e mappata con l'utilizzo di droni del Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR), poi l'aggancio di una cella telefonica aveva consentito di circoscrivere la zona, ma dopo 48 ore interrotte di ricerche il peggioramento delle condizioni meteo ha imposto uno stop ai soccorritori. 

Lunedì 29 luglio, su disposizione della Prefettura di Cuneo, le ricerche sono riprese, con l'ausilio anche dei droni, per trovare tracce che possano portare al ritrovamento dell'uomo

Con un coordinamento interforze che ha visto in campo Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco martedì sono stati ribattuti i versanti del Monviso e del Visolotto con le squadre di terra, mentre la zona è stata pattugliata dall'alto con il l'elicottero Drago, i droni del Sistema Aeromobile a Pilotaggio Remoto (SAPR) e del SASP (Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese), in base alle indicazioni fornite grazie alle cellule che erano state agganciate dal telefono lo scorso settembre. 

Due piloti di drone del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese hanno battuto i versanti ovest e nord della Montagna ipotizzando che l'uomo avesse percorso la cresta nord-ovest. 

"Ciascun pilota - spiegano dal SASP -, con il supporto di un tecnico esperto del territorio, ha sorvolato le aree più plausibili lungo il fianco della montagna, infilandosi nei canali e costeggiando da vicino le pareti e, soprattutto, registrando fotografie e video in alta risoluzione del terreno. Al rientro a valle erano stati coperti 183 ettari di montagna e realizzati 2600 fotogrammi che sono stati caricati su un apposito software, in dotazione al Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, che ha elaborato i dati indicando tre possibili target da verificare, grazie all'analisi dei singoli pixel di ciascuna immagine". 

Le ricerche ieri sono poi state interrotte a causa dell'allerta meteo e sono riprese questa mattina dopo il briefing delle 6.30. I droni si sono alzati in volo sulla parete nord del Monviso, inquadrando l'interno del canale Perotti dove sono state individuate le spoglie di un essere umano, a circa 3.150 metri di quota.

Per il recupero è stato utilizzato l'elicottero dei Vigili del Fuoco, con a bordo anche i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese e del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, cui sono seguite le operazioni di Polizia Giudiziaria. 

L'unicazione del corpo risulta essere compatibile con le indicazioni delle celle telefoniche del cellulare di Nicola Ivaldo.

Originario di Loano,specializzato in trattamento delle patologie della spalla e del gomito ha lavorato nell’Ospedale Santa Corona di Pietra Ligure e in quello di Albenga. Responsabile dell'Unità di Chirurgia della Spalla nella casa di cura Humanitas San Pio X di Milano dal 2016 al 2019, già professore di Anatomia umana presso la facoltà di Medicina dell’Università di Genova, dal 2019 è responsabile dell’Unità Chirurgia della spalla e del gomito presso la casa di cura Habilita Villa Igea di Acqui Terme.

Arianna Pronestì

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