Il Nazionale

Cronaca | 30 luglio 2025, 14:24

Tra i colleghi dell’Alstom il dolore per la morte di Paolo Gozzarino: "Aspettava un figlio, tragedia terribile"

Il 52enne di Costigliole Saluzzo aveva appena festeggiato i trent’anni da dipendente nello stabilimento saviglianese. Nei giorni scorsi lo sconcerto per la morte di Antonio Sassone, ex compagno di lavoro, anche lui vittima di un incidente a Bra

Tra i colleghi dell’Alstom il dolore per la morte di Paolo Gozzarino: "Aspettava un figlio, tragedia terribile"

Dolore e incredulità. Sono questi i sentimenti che da ore accompagnano familiari e colleghi di Paolo Gozzarino, il 52enne il cui nome è andato ad aggiornare la triste contabilità delle vittime di incidenti stradali – ora sono 21, le ultime due nella giornata di ieri – registrati sulle strade della Granda dall’inizio di questo 2025.

Classe 1973, di Costigliole Saluzzo, è andato incontro al suo tragico destino poco dopo le 22 di ieri sera, mercoledì 29 luglio, mentre a bordo della sua motocicletta rientrava dopo il turno di lavoro alla Alstom di Savigliano. Ad attenderlo a casa c’era la compagna. E’ stata lei che non vedendolo rientrare ha allertato i colleghi.

Nel grande stabilimento dell’ex Fiat Ferroviaria Paolo operava come arredatore, tra gli addetti agli arredi delle "casse", come in fabbrica si chiamano i convogli. I colleghi oggi lo ricordano in lacrime, in gola un groppo che non dà spazio al flusso delle parole. "Abbiamo perso un fratello – ci dice uno di loro -. Lavoravamo insieme da sempre. Era un grande lavoratore e professionista. Ma soprattutto era una bella persona, splendida, sempre pronta ad aiutare il prossimo".

Da poche settimane, dallo scorso 3 luglio, in Alstom aveva festeggiato i trent’anni da dipendente. "Era felice anche per quel traguardo. Come d’uso qui gli era valso il doppio stipendio. Ed erano soldi che facevano comodo, servivano per il figlio che stava aspettando, smanioso di diventare papà".

Il pensiero va a ieri sera, fuori dalla fabbrica un congedo come tanti. "Ci siamo salutati, come sempre. Lui tornava a casa a bordo di quella moto che era una delle sue poche passioni. Ma la viveva con giudizio, non era un imprudente. Mi sono raccomandato a che facesse attenzione. Ma lui era prudente, non è mai stato uno spericolato, tanto più ora. Non so cosa possa essere successo, quel tratto di strada è molto buio, una fatalità…".

Una fatalità e una tragedia che richiama a un altro recente fatto luttuoso. L’incidente mortale che sabato a Bra è costato la vita ad Antonio Sassone. Proprio questa mattina familiari, amici e colleghi dell’Abet hanno dato l’ultimo saluto 46enne originario della provincia di Benevento. Ma dieci anni fa lavorava in Alstom, anche lui era un collega. "Paolo era rimasto molto toccato dalla sua morte, così sfortunata. Da due giorni continuava a chiedersi se è possibile morire in questa maniera".

E. M.

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