Le sanzioni elevate nei giorni scorsi dalla Polizia Municipale di Sanremo per una quindicina di locali che, secondo quanto appurato dagli agenti, avrebbero allargato illecitamente i loro dehors, stanno facendo emergere un vero e proprio ‘caso’ tra Comune, associazioni di categoria e commercianti.
Da quest’anno, come evidenziato dall’Amministrazione il 4 giugno scorso, non verrà più emanata la delibera ‘spazio aperto’ che, nata con la giunta Biancheri nel periodo post Covid, aveva consentito ai locali di ampliare del 50% i luoghi all’aperto dove vengono sistemati tavoli e sedie. Come annunciato, infatti, già dal 2023 il regolamento comunale prevede al suo interno la possibilità per bar e ristoranti di chiedere l’ampliamento del 50% in automatico e per 180 giorni l’anno.
Ovviamente i locali devono farne richiesta, attraverso la piattaforma telematica di palazzo Bellevue e gli uffici, dopo il controllo della pratica, devono dare il loro assenso che è di durata quinquennale. Secondo quanto verificato in comune, dall’annuncio del regolamento ad oggi, sono arrivate 12 richieste da parte di altrettanti locali, la maggior parte delle quali sono state respinte per mancanza dei requisiti necessari. Quale è il motivo? Secondo fonti ben informate, la maggior parte dei locali di Sanremo non possono ottenere l’ampliamento perché di fronte o a lato dei locali non ci sono gli spazi e, tra l’altro, una delle zone dove più difficilmente possono essere concessi è proprio quella di piazza Bresca e piazza Sardi.
Nel caso della ‘movida’, infatti, i locali sono ravvicinati e, di fatto, non possono estendersi ai lati per non accavallarsi. Inoltre, il regolamento prevede anche una serie di spazi di sicurezza e per il passaggio dei pedoni, uno dei tanti motivi che negli anni hanno fatto scatenare le proteste dei residenti. In piazza Bresca, tra l’altro c’è un piano d’ambito secondo il quale il comune non può concedere particolari spazi per i dehors. Il regolamento è decisamente più applicabile in altre zone della città, come ad esempio corso Mombello, ma la situazione sembra particolarmente difficile. Negli ultimi anni, in diverse vie e piazze di Sanremo, sono state date concessioni e organizzati pochi controlli, consentendo a molti locali di allargare i propri spazi, provocando il classico mugugno dei residenti o di chi, semplicemente, ha lamentato la difficoltà di transito.
Dopo il nostro articolo di martedì e dopo la presa di posizione di ‘Sanremo al Centro’, anche le categorie stanno discutendo per dire la loro. E’ molto probabile che, a breve, scriveranno congiuntamente al Comune per ottenere spiegazioni in merito e, soprattutto, per chiedere un urgente incontro, visto che luglio sta terminando e sta per iniziare il mese clou della stagione.
I commercianti, infatti, sono preoccupati per eventuali serrati controlli (e relative sanzioni) nel mese più importante dell’estate, quando in città si riverseranno decine di migliaia di turisti. In relazione al caso abbiamo chiesto un commento ad Andrea Di Baldassare, presidente di Confcommercio a Sanremo: “Noi siamo per le regole e per il loro rispetto. Posso capire chi esagera ma ricordiamo che lo ‘spazio aperto’ non è ancora stato concesso. Una soluzione nei luoghi dove i dehors possono essere allargati senza creare disagi deve essere trovata. Con gli aumenti che ci sono stati, compresi i costi degli stessi dehors, siamo ridotti poter lavorare quei due o tre mesi l’anno e c’è bisogno di incassare. Le attività sono colpite da tasse e affitti elevatissimi e, nel limite della legalità, mi aspetto dall’Amministrazione un intervento forte ed urgente sugli ampliamenti dei dehors”.
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