Il sindaco di Savona, Marco Russo intende proseguire l’esperienza amministrativa iniziata nel 2021. Si ripresenterà alle prossime elezioni comunali, previste tra due anni, all’insegna della continuità e con la volontà di portare a termine i progetti avviati per la città.
- Sindaco Russo, allora la sua ricandidatura è ufficiale?
"Siamo un gruppo, una comunità politica – composta dalla giunta, dagli assessori comunali, dai consiglieri comunali e dalle forze politiche e civiche – che ha condiviso fin dall’inizio un progetto di cambiamento della città di lungo respiro, con un arco progettuale di dieci anni. Abbiamo iniziato un percorso e, nella recente riunione con tutte le forze della maggioranza, si è preso atto di questa prospettiva. Bisogna sempre ragionare in quest’ottica temporale. Non c’è un momento specifico in cui si prende una decisione: c’è semplicemente una continuità di progetto che vogliamo, e stiamo, portando avanti in maniera molto compatta. Naturalmente, con tutte le complessità che i cambiamenti comportano. I problemi che emergono lungo il percorso vanno affrontati. In questi casi, la forza non si dimostra evitando i problemi, ma affrontandoli e risolvendoli. Ci siamo riuniti non per guardare solo ai prossimi due anni, ma ai prossimi sette".
- Quindi c’è l’accordo e il sostegno di tutte le forze politiche della coalizione?
"In quell’incontro erano presenti tutte le forze politiche e civiche, e abbiamo condiviso questa fase come naturale prosecuzione di ciò che è iniziato nel 2021".
- Il "modello Savona", come esperienza di laboratorio politico e innovazione civica, va avanti o secondo lei va rivisto?
"Il 'modello Savona' ha generato una comunità politica molto ampia, fatta di forze politiche e civiche, che si è ritrovata attorno a un progetto. Questa compattezza si è manifestata non solo in campagna elettorale, ma anche nella fase di governo e nei momenti di tensione che i cambiamenti generano. È una comunità che si è mantenuta coesa con grande serenità e convinzione. Il secondo aspetto del "modello Savona" è il saper coniugare i partiti politici con il civismo. Normalmente li si considera alternativi, invece in questa esperienza c’è stata una grande capacità di interazione intorno a un obiettivo comune: coinvolgere sempre di più la città. La comunità che si è riunita venerdì vuole ulteriormente allargarsi anche per contrastare l’astensionismo. Intorno a questi obiettivi, civismo e partiti si trovano solidali. È un aspetto che continua, perché i fatti ci dicono che è positivo. Il terzo elemento è la progettualità stessa: il progetto di cambiamento si è strutturato e ha tracciato dei solchi da seguire. Certamente dobbiamo essere pronti anche a elaborare nuove sfide e nuovi obiettivi. La fase di elaborazione non finisce mai".
- Ha parlato di compattezza, ma ultimamente sono emerse voci di scontento da parte di alcuni consiglieri comunali su certe scelte dell’amministrazione. Conferma o smentisce?
"Posso confermare che la comunità politica, tra giunta e consiglio comunale, è molto attiva. I consiglieri svolgono in maniera impegnata un ruolo oggi difficilissimo: rappresentare la società, contribuire all’azione amministrativa e dialogare con la città. E lo fanno molto bene. Penso che la compattezza che stiamo dimostrando quotidianamente non sia scontata, né per Savona né altrove. Questo non vuol dire che non si discuta – anzi – la discussione è sempre positiva, orientata alla risoluzione dei problemi e al progresso. Anche questo è un elemento poco comune, in un panorama politico spesso segnato da litigiosità e contrapposizioni violente".
- Quando c’è stato l’incontro in Provincia sul rigassificatore, con il suo intervento contrario all’impianto, all'uscita è stato accolto dagli applausi, ma nella classifica del Sole24Ore, il suo gradimento è sceso di 7,2 punti percentuali, al 55% rispetto alla data dell’elezione.
"Non bisogna enfatizzare troppo la rilevanza di sondaggi di questo tipo. Tuttavia, si tratta di un dato che attesta un 55%, di poco inferiore a quello dell’anno scorso. Considerando il momento, mi pare comunque una conferma di consenso a supporto di una fase di cambiamento che, pur con le sue tensioni, significa che la città crede ancora in quel percorso. E poi – volendo fare una battuta – ho anche autorevoli colleghi dopo di me! Ci sono sicuramente difficoltà, tensioni, criticità che non si possono nascondere, ma si devono affrontare. Bisogna guardare ai problemi come a uno sviluppo dinamico nel tempo".
- Guardando alle elezioni del 2027, si parla dell’ipotesi che il Governo anticipi a marzo la fine della legislatura, accorpando politiche e amministrative a giugno. Se le proponessero una candidatura in Parlamento?
"Mi sono impegnato in questo progetto che riguarda la nostra città, e questo impegno mi assorbe completamente. È un progetto a lungo termine, e sono concentrato su questi obiettivi".
- Prima ha parlato di difficoltà e tensioni; quella maggiore riguarda il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, che sta mostrando problemi e criticità e divide la città.
"Stiamo attraversando una fase di transizione che comporta forti tensioni e problemi, e non ci nascondiamo. Avremo modo di affrontare nel dettaglio queste criticità, che devono essere comprese e risolte. Ma non dobbiamo perdere di vista l’importante fase di cambiamento che stiamo vivendo. Stiamo finalmente adottando un sistema di raccolta differenziata che ci consentirà di alzare significativamente la percentuale di differenziazione del rifiuto. È un passaggio fondamentale che comporta inevitabili difficoltà, da affrontare e risolvere al più presto, ma che non deve farci smarrire la traiettoria verso una gestione più sostenibile. Anche quando il sistema passerà alla Regione, dovremo proseguire su questa strada. Questi cambiamenti si accompagnano alla nuova illuminazione pubblica – che ci garantirà un importante risparmio energetico – alla revisione della mobilità e all’affidamento in house dei parcheggi a TPL, con un investimento da 800mila euro, oltre ad altri interventi".
- E gli altri progetti a che punto sono?
"Sono progetti per 80 milioni di euro e stiamo procedendo con puntualità. Si tratta di progetti che già avevamo posto alla base della candidatura a Capitale della Cultura e che oggi costituiscono il cuore di “Savona 2027”: una continuità, in accordo con il Ministero, di quell’esperienza. Sono un elemento centrale della progettazione dei prossimi sette anni. Non solo stiamo recuperando contenitori culturali pubblici, ma li stiamo anche dotando di strumenti di governance moderni e di identità specifiche. Ogni contenitore avrà una vocazione precisa, e sarà il tassello di una nuova fisionomia della città. Quindi, da un lato, il cambiamento nei servizi; dall’altro, queste strutture – ciascuna con una funzione specifica – sono già tracce solide su cui costruire una nuova concezione di Savona. Naturalmente richiederanno nuove elaborazioni, ma le basi sono gettate".
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