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Politica | 24 luglio 2025, 15:31

"C'è ancora molto lavoro da fare": sul Tunnel di Tenda il Consiglio comunale di Cuneo si divide ma approva

Approvato con emendamenti l’ordine del giorno per il completamento dell'opera. Tensioni nella maggioranza, ma sull'opera il territorio chiede compatto chiarezza e risposte concrete

"C'è ancora molto lavoro da fare": sul Tunnel di Tenda il Consiglio comunale di Cuneo si divide ma approva

L’apertura parziale del nuovo Tunnel del Tenda non basta. Lo ha detto chiaramente il Consiglio comunale di Cuneo, che nella seduta di martedì 22 luglio ha approvato con 24 voti favorevoli un ordine del giorno che chiede con urgenza il completamento dell’intervento e una pressione diplomatica rafforzata sia verso Roma che verso Parigi. 

Il documento, presentato dalla consigliera Flavia Barbano (Centro per Cuneo), ha acceso però una discussione tesa, evidenziando divergenze nella maggioranza sulla gestione politica di un tema ritenuto da tutti strategico.

“Non nasce da una posizione ideologica né da una finalità polemica – ha esordito Barbano illustrando l’ordine del giorno – nasce da una richiesta civile concreta di completare finalmente un'opera strategica per il nostro territorio. Parliamo di un’infrastruttura che rappresenta molto più di un collegamento viario. Il Tenda è un ponte tra regioni e paesi, un’arteria essenziale per lo sviluppo economico, sociale, turistico e culturale dell’intera area alpina che unisce Piemonte, Liguria, Val Roya e Francia.”

Il "Tenda bis", è stato riaperto lo scorso 27 giugno e, dopo due settimane di test positivi, dal 18 luglio la galleria è transitabile tutti i giorni dalle 6 alle 21 con transito regolato da semaforo e senso unico alternato. Più di 33.000 veicoli l'hanno già attraversata, “a dimostrazione dell’importanza vitale dell’opera”, ha detto Barbano. 

Ma, ha ribadito, “non possiamo fermarci a questo risultato. Manca infatti il collegamento della canna storica, che dovrà essere adeguata agli standard europei in materia di sicurezza. Su questo punto pesano ancora ritardi, incertezze e soprattutto un buco nei finanziamenti”.

L’ordine del giorno chiedeva che il Comune di Cuneo solleciti con decisione ANAS e il Ministero delle Infrastrutture a pubblicare un cronoprogramma aggiornato, che si definisca con chiarezza la copertura finanziaria italiana e si rafforzi la pressione diplomatica verso la Francia per ottenere l’effettiva quota di cofinanziamento. Prevista infine la trasmissione del documento a tutti i livelli istituzionali.

Tutti d'accorso sulla sostanza, molto meno sul metodo. 

Giancarlo Boselli (Indipendenti) ha attaccato duramente la gestione politica dell’iniziativa: “Anche se uno facesse finta di non vedere, non potrebbe fare a meno di notare che nell’orchestra della maggioranza ci sono suonatori stonati. Volete intestare a un singolo gruppo un tema che dovrebbe invece essere un momento di condivisione del consiglio. Non si fa politica così se si vuole la condivisione”.

Il Partito Democratico ha cercato di ricomporre le tensioni, proponendo un emendamento che riformulava alcune espressioni ritenute esagerate e ribadiva la centralità del comitato di monitoraggio. “Non possiamo prenderci meriti che non ci spettano – ha affermato la capogruppo Claudia Carli dobbiamo tenere alta l’attenzione sul completamento dell’opera e sul coinvolgimento della Francia, ma senza autocelebrazioni”. Carli ha voluto però sottolineare “il lavoro silenzioso e tenace del comitato, che ha saputo rappresentare le esigenze del territorio in modo unitario e credibile”.

Altro emendamento proposto è stato quello di Claudio Bongiovanni (Cuneo Mia), che ha chiesto di aggiungere il riconoscimento del ruolo strategico della linea ferroviaria Cuneo–Ventimiglia–Nizza. “Quella ferrovia ha retto l’urto quando il tunnel era chiuso, è stata il nostro unico collegamento stabile, ha garantito trasporto e relazioni. Va potenziata e resa più efficiente, non possiamo pensare al Tenda senza considerare la sua alternativa ferroviaria.”

Entrambi gli emendamenti sono stati accettati.

La discussione è proseguita con le intenzioni di voto e Silvano Enrici (Centro per Cuneo) è stato il più realistico: “Qui non si può parlare di meriti. Se avessimo dei meriti, ci sarebbero due canne finite, non quattro cantieri di qua e sette di là. Siamo in un disastro totale dopo dieci anni. Parliamo di far funzionare una cosa, non di prenderci il merito di nulla.”

La sindaca Patrizia Manassero ha chiuso gli interventi con un appello all’unità, confermando che “c’è ancora moltissimo lavoro da fare” e, ringraziando per gli emendamenti che “hanno reso il documento ancora più puntuale”, ha sottolineato il valore del comitato di monitoraggio, “che non costruisce il tunnel, ma rappresenta i bisogni del territorio, parlando con una sola voce in sede intergovernativa”.

Nella sua dichiarazione ha anche ribadito la volontà di proseguire il lavoro unitario e la necessità di fare chiarezza: “C’è ancora da definire chi sarà il gestore dell’opera, come verranno bilanciati gli investimenti tra Italia e Francia, e se davvero potrà bastare una sola canna per il doppio senso. La CIG ci ascolta, ma dobbiamo continuare a parlare con forza e coerenza.”

Alla fine, il documento è stato approvato con 24 voti favorevoli e 2 astensioni, mentre il gruppo di Boselli ha scelto di non partecipare alla votazione.

Un ordine del giorno tecnico ma profondamente politico, dunque. Che, dietro l’apparenza della condivisione istituzionale, ha rivelato divisioni profonde su metodo e comunicazione. Ma sul punto centrale, il completamento del tunnel, nessuno ha sollevato dubbi: il territorio ha bisogno di risposte. E in fretta.

Cesare Mandrile

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