Rimodulare l’Imu per il 2026, tornando alle aliquote precedenti e aprendo un tavolo di confronto tra proprietari di immobili affittati a canone concordato e Giunta comunale.
È quanto emerso al termine del Consiglio Comunale odierno che ha visto una accesa discussione sull’aumento dell’Imu per il 2025.
Dopo la richiesta della minoranza di avere una conferenza capigruppo a cui hanno preso parte i rappresentanti delle associazioni di categoria e la sindaca Salis, è arrivato il via libera a un tavolo per ridiscutere la diminuzione dell’aliquota Imu nel bilancio preventivo del 2026.
A renderlo definitivo è stata la giunta comunale al termine di una lunga discussione in Sala Rossa.
“La Giunta è favorevole ad attivare un tavolo con associazioni degli inquilini - ha spiegato il vicesindaco Alessandro Terrile rivolgendosi ai consiglieri e alle consigliere in aula - per poter aumentare il fondo sulla morosità incolpevole e a intervenire aliquota Imu nel bilancio di previsione 2026. Il tavolo dovrà attivarsi tra settembre e novembre per poter, entro dicembre, arrivare a un accordo da portare nel bilancio”.
Al termine della conferenza dei Servizi, il capogruppo di Vince Genova Pietro Piciocchi ha espresso la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto, ribadito anche nel corso della presentazione dell’Ordine del Giorno: “Questa è una manovra da quarantanove milioni di euro, mentre l’operazione Imu ne vale solo cinque. Che la giunta non riesca a trovare nel bilancio un modo per assorbire quei cinque milioni attraverso delle economie ci risulta davvero incomprensibile: questa, in sintesi, è la posizione della minoranza. Siamo comunque soddisfatti perché, dopo tanta insistenza, siamo riusciti a ottenere che la sindaca incontrasse le associazioni, le quali hanno espresso tutto il loro sconcerto sia per il merito che per il metodo con cui è stata condotta questa manovra”.
L’impegno della sindaca Silvia Salis è chiaro: rimodulare l’aliquota per l’affitto a canone concordato: ”Io, sinceramente, sono sempre disponibile al confronto. È chiaro però che il sindaco non può partecipare regolarmente alle commissioni: sapete bene che non è mai accaduto, se non in casi davvero eccezionali. In ogni caso, la discussione è andata avanti. Ho detto chiaramente di essere consapevole che si tratta di una norma profondamente impopolare. E da sindaca, in carica da soli 50 giorni, se non fossi stata costretta a prendere una decisione che generava un forte dissenso, non l’avrei certo presa. Mi dispiace che non ci sia stata una comunicazione più efficace, ma ho subito proposto l’apertura di un tavolo di confronto da qui a dicembre, con l’impegno di rimodulare la misura al ribasso nel prossimo bilancio, che sarà interamente elaborato da questa amministrazione. Questa non è solo una promessa: è un impegno preciso che mi prendo per una revisione al ribasso nel 2026. So bene che la decisione ha generato scontento immediato, ma credo che le associazioni abbiano apprezzato la possibilità di dialogo e la volontà di trovare una soluzione. Per questo ritengo che l’incontro abbia avuto, almeno in parte, un esito positivo”.
Non è mancato poi il riferimento alla bagarre in aula: “Ho un altro modo di esprimermi e di fare politica. Alcune bagarre da aula sinceramente non danno un buon messaggio a una popolazione, ricordo una popolazione nazionale che nella metà dei casi sceglie di non votare, quindi completamente distante dalla politica. Per cui i siparietti da aula credo che allontanino ancora di più le persone dalla politica. Con il dissenso che è lecito”.
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