Prosegue il dibattito sull’ipotesi di realizzazione di un termovalorizzatore in Val Bormida, un progetto che da mesi suscita preoccupazione tra cittadini, amministrazioni locali e associazioni ambientaliste. Nel pomeriggio di oggi, presso il Comune di Cairo Montenotte, si è tenuto un incontro tra i sindaci del territorio e una delegazione dei comitati contrari all’impianto.
Il confronto, diretto e talvolta acceso, ha segnato un passo verso un dialogo più strutturato. I sindaci hanno proposto alle associazioni di partecipare al prossimo tavolo tecnico provinciale, con la possibilità di nominare un rappresentante e un tecnico di fiducia. Una scelta dettata dalla volontà di garantire massima trasparenza e coinvolgimento della cittadinanza, approfondendo tutti gli aspetti ambientali, sanitari ed economici legati al progetto.
L’obiettivo è costruire un fronte comune tra amministratori e comitati, partendo da una posizione già definita: la contrarietà all’impianto, espressa nel documento sottoscritto dai sindaci lo scorso febbraio. Una base condivisa che non esclude, però, la necessità di approfondire i dati tecnici prima di eventuali ulteriori passi.
"È stato un confronto anche piuttosto acceso. La posizione resta quella di febbraio: un no chiaro. Tuttavia, come amministratori abbiamo il dovere di conoscere a fondo le caratteristiche del progetto, senza limitarci a valutazioni parziali. Serve un quadro completo: dal funzionamento dell’impianto, al trasporto dei rifiuti, fino agli impatti ambientali ed economici", spiega il sindaco di Cairo Montenotte, Paolo Lambertini.
"Abbiamo deciso di coinvolgere anche tecnici indicati dalle associazioni, ma devono essere figure competenti e qualificate. La nostra contrarietà non cambia, ma vogliamo essere in grado di confrontarci con dati alla mano. Questo territorio non può permettersi una simile struttura: è già saturo".
Lambertini ha infine rivolto una critica a chi, oggi in opposizione, ha avuto in passato responsabilità amministrative: "Chi allora non ha fatto nulla per tutelare l’ambiente ora si erge a paladino della causa. Noi, invece, da anni lavoriamo per migliorare le condizioni ambientali della zona, anche grazie al contributo delle associazioni con cui collaboriamo, pur tra divergenze. Altri si affacciano ora per la prima volta a questi temi: è lecito chiedersi dove fossero prima".
"A differenza del rigassificatore, che ci è stato imposto dall’alto, sul progetto del termovalorizzatore è stato attivato un tavolo tecnico dove confrontarsi e arrivare a una decisione comune, partendo ovviamente dal 'no' già espresso nei mesi scorsi dagli amministratori valligiani. Noi sindaci siamo sul territorio e lavoriamo nell’interesse dei cittadini", aggiunge il primo cittadino di Carcare, Rodolfo Mirri.
"Bisogna cercare una convergenza e arrivare a una posizione condivisa. Noi continuiamo a sostenere le motivazioni di contrarietà espresse nel documento unitario dello scorso febbraio, che questa sera porteremo in Consiglio comunale per l’approvazione, come già avvenuto in altri comuni della Val Bormida", conclude il sindaco di Plodio, Gabriele Badano.
Nel frattempo, la mobilitazione dei cittadini e delle associazioni ambientaliste prosegue. Domani sera, alle 20:30, presso la pro loco di Cosseria, si terrà un’assemblea pubblica per ribadire un deciso “no” alla costruzione dell’impianto. Tra i promotori figurano numerose realtà locali, unite nella difesa della salute pubblica e dell’ambiente della valle.
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