A parlare è il vicesindaco di Genova, Alessandro Terrile, intervenuto al termine di un incontro congiunto tra Comune, Città Metropolitana, Regione e azienda AMT per fare il punto sull’emergenza finanziaria che ha investito la società di trasporto pubblico.
“Avevamo programmato questo incontro dopo il consiglio d'amministrazione e prima dell'assemblea - ha spiegato Terrile - poi il CdA è slittato e quindi ci siamo visti prima. Tuttavia, il lavoro fatto in questi giorni da tutti gli enti coinvolti ci consente di dire che l’emergenza di luglio è stata superata, e forse anche qualcosa di più”.
Il vicesindaco chiarisce fin da subito: non si tratta ancora del piano di ristrutturazione e sviluppo dell’azienda, ma di “misure di emergenza” per far affluire liquidità immediata ad AMT. Il vero piano arriverà solo più avanti: “Entro la fine di settembre, o al massimo entro la prima metà di ottobre, l’azienda presenterà un piano complessivo. Sarà più preciso nelle linee guida dopo l’assemblea dei soci e il nuovo passaggio in consiglio d'amministrazione”.
Il futuro piano dovrà affrontare anche temi delicati come la politica tariffaria, su cui però, precisa Terrile, al momento “non c’è nulla di definito, né ci saranno decisioni nei prossimi giorni. L’azienda sta facendo simulazioni per valutare l’impatto di eventuali modifiche sia sui ricavi che sull’utenza. È una riflessione ancora in corso”. Su un possibile aumento del biglietto, ipotizzato da alcuni sindacati, Terrile è netto: “È la prima volta che lo sento. Non mi pare che sia un’ipotesi su cui l’azienda stia ragionando”.
Intanto, per garantire la sopravvivenza di AMT, sono stati messi in campo strumenti di anticipazione finanziaria: “Le misure prese in questi ultimi dieci giorni ci appaiono sufficienti a garantire la continuità aziendale”, spiega Terrile, pur ricordando che dovrà essere la società di revisione a certificare ufficialmente la tenuta. In concreto, si parla di una necessità di liquidità nell’ordine dei 30 milioni di euro “da coprire entro la fine di settembre”. Grazie agli accordi presi con creditori, enti pubblici, attraverso anticipazioni e supporto finanziario, luglio è stato “messo in sicurezza” e anche agosto dovrebbe esserlo “tra una settimana”.
Il piano prevede che una parte dei fondi arrivi subito, e un’altra nelle prossime settimane: “Siamo fiduciosi che non solo luglio, ma anche agosto, possano essere coperti. Certo, una parte di queste misure sono anticipazioni: stiamo spostando il problema in avanti, ma lo facciamo nella prospettiva corretta, perché la vera soluzione verrà con il piano di risanamento strutturale”. Quel piano - ha aggiunto il vicesindaco - sarà triennale, e dovrà riportare l’equilibrio economico all’interno dell’azienda: “Consentirà anche ai soci di agire con operazioni straordinarie come capitalizzazioni, finanziamenti, e altri interventi ritenuti necessari”.
Tra le misure in campo c’è anche una trattativa in fase avanzata per evitare il rischio di un provvedimento monitorio a seguito di un contenzioso che riguarda una cifra consistente: “Si tratta di 9 milioni e 800 mila euro – spiega Terrile – l’esito dell’arbitrato. L’idea è quella di includere nel piano di risanamento una promessa di pagamento, o comunque una soluzione transattiva, che eviti di aggravare ulteriormente la situazione aziendale”.
Alla domanda se il consiglio d'amministrazione resterà in carica, Terrile risponde in modo secco: “Per quanto mi riguarda, sì. Ora la priorità è far uscire AMT dall’emergenza. Poi ci sarà tempo per discutere, con i soci e con i cittadini, anche eventuali cambiamenti di governance”.
Il vicesindaco sottolinea anche che il problema di fondo non è nuovo: “Non abbiamo l’ambizione di trasformare AMT nell’azienda di trasporti di Ginevra. Ma vogliamo evitare che ogni mese ci sia il rischio di non poter pagare i fornitori o le scadenze fiscali. AMT non è mai stata nelle condizioni ideali, ora però è chiaro che serve un afflusso di risorse pubbliche per evitare la cronicizzazione di uno stato d’emergenza”.
In questo contesto, si stanno valutando tutte le modalità per un intervento rispettoso delle normative europee e nazionali in materia di partecipate e servizi pubblici locali. Infine, Terrile apre anche alla possibilità di una revisione del contratto di servizio: “Già l’anno scorso si è intervenuti. Alla luce dell’aumento dei costi, sia per le manutenzioni che per i rinnovi contrattuali, è ragionevole pensare a un aggiornamento anche di questo strumento. È una delle leve da attivare per garantire qualità e sostenibilità del servizio”.
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