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Attualità | 21 luglio 2025, 17:07

Il segnale è chiaro: Cuneo vuole eventi e l'amministrazione lo ha capito

Concerti, piazze piene ed entusiasmo. Test superato. Ma ora servono pianificazione e coraggio

Il segnale è chiaro: Cuneo vuole eventi e l'amministrazione lo ha capito

Un luglio così vivo, partecipato e, soprattutto, apprezzato, a Cuneo non si vedeva da anni.
I quattro giorni di eventi – dal 17 al 20 luglio – hanno lasciato un segno positivo: concerti riusciti, piazze piene, pubblico entusiasta, zero disordini, nessun problema di sicurezza. E una città che, per una volta, si è sentita viva, centrale, protagonista.

I generi musicali, dalla dance al cantautorato, dal folk ai ritmi popolari, hanno fatto ballare e cantare migliaia di persone.

Tutti si sono sentiti rappresentati, tutti hanno trovato uno spazio. In particolare, via Roma, venerdì sera, grazie anche al terzo appuntamento di Drink Art, si è trasformata in una discoteca a cielo aperto, ballando fino all’una di notte.

E tutto ha funzionato. Dall’organizzazione alla logistica, dalla sicurezza al clima generale. Ma, soprattutto, la città ha risposto, e lo ha fatto nel modo più bello: partecipando, sorridendo, vivendo gli spazi urbani come luoghi condivisi di cultura e divertimento.

Tornare indietro ora sarebbe un errore.

Chi ha visto e vissuto questi giorni lo sa. L’Illuminata, che quest’anno è rimasta in standby, difficilmente potrà essere riproposta senza interrogarsi profondamente su cosa oggi vuole davvero la città.

Il 2025 ha dimostrato che esiste una Cuneo che ha fame di eventi, di musica, di bellezza.
Confartigianato ha creduto nel progetto, coprendo molti costi e organizzando due dei quattro concerti, per festeggiare così i suoi 80 anni. Ma è evidente che, per dare continuità a un’esperienza così riuscita, servono sponsor, progettazione seria e – soprattutto – il coraggio di chiedere un contributo al pubblico.

Perché la cultura non può essere sempre gratis. La qualità ha dei costi e deve avere un prezzo.
A Mondovì Rose Villain non era gratis, gli eventi di Anima Festival non sono gratuiti, e lo stesso vale per Collisioni. Se Cuneo vuole competere, se vuole essere all’altezza, non può più pensare alla cultura come a un bene da offrire sempre gratuitamente.

Non si tratta di escludere, ma di valorizzare, costruire un’offerta sostenibile, che porti in città artisti di rilievo, palchi ben strutturati, un calendario solido.
L’entusiasmo, per fortuna, c’è. Lo dimostrano i post social dei rappresentanti istituzionali. Il vicesindaco Luca Serale ha scritto che i dieci anni della pedonalizzazione di via Roma non potevano essere celebrati meglio.
 

La sindaca Patrizia Manassero ha raccolto il sentimento comune: "La parola che ho sentito di più in questi giorni è ‘finalmente’. Finalmente, dopo tanti anni, sono tornati i grandi concerti in piazza Galimberti, mentre via Roma si anima con gli aperitivi. Un inizio, una scommessa pienamente riuscita, che può solo migliorare. Una frase che invece sento sempre meno è ‘a Cuneo non c’è mai niente da fare’. Per rimanere in tema, la musica sta cambiando, con una città sempre più vivace e attrattiva per tutte e tutti."

Finalmente è la parola che abbiamo sentito e letto spessissimo anche noi. Ma perché la musica cambi, l’amministrazione deve mettersi al lavoro da subito.
Certo, ci sono gli eventi natalizi – Illuminatale è confermato – ma il cuore dell’estate richiede già progettazione, visione, pianificazione. Bisogna iniziare ora, coinvolgendo operatori, associazioni, sponsor, e cittadini.

Cuneo ha dimostrato di poter essere una città viva, attrattiva, all’altezza delle sue ambizioni. Ora serve il coraggio di continuare. E di farlo con visione.

Barbara Simonelli

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