Saranno i "rapporti di prova" dell'Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta a dare un nome a ciò che ha ucciso 41 bovini in meno di due giorni ad Oncino, in alta Valle Po. A spiegarlo il dottor Claudio Caruso, medico veterinario per l'Asl Cn1.
I bovini sono stati uccisi da qualcosa che ha agito "in modo violento e acuto", motivo per cui si tendono ad escludere le principali malattie diffuse tra i ruminanti, come la Blue Tongue.
L'ipotesi più probabile è che questi animali siano morti per un'intossicazione. Provocata da cosa, lo diranno solo le analisi.
Sorgo e sorghetta sarebbero esclusi, in quanto piante che non crescono ai 1790 metri di quota della Big Bench, in frazione san Giacomo, dove è avvenuto il fatto. Ben diverso, infatti, lo scenario del tragico precedente del 2022, quando a Sommariva del Bosco (meno di 300 metri di quota) furono ben 50 i capi morti proprio per avvelenamento causato da questa pianta.
Stamattina sono stati prelevati i campioni di numerose specie presenti in zona, per capire quale possa aver ucciso così tanti animali, deceduti in modo atroce, tra contrazioni e tremori, ipersalivazione e bradicardia.
Tra loro anche tre vitellini, evidentemente intossicati e uccisi da qualcosa di trasmissibile anche attraverso il latte materno.
Altri bovini, grazie all'intervento dei veterinari, sono stati salvati. I sintomi sono in regressione e hanno ripreso a mangiare. Pur fuori pericolo, continueranno ad essere monitorate. Perché, fino a quando non si darà un nome a ciò che ha provocato il tragico fatto, non si potrà abbassare la guardia.
"La priorità è arrivare ad una diagnosi definitiva e certa", sottolinea nuovamenet il dottor Caruso.
C'è la possibilità che si tratti di un atto doloso? I Carabinieri forestali sono stati allertati e, spiega il comandante provinciale Luca Stella, le indagini sono in corso. Anche loro attendono.
L'unica certezza è, allo stato, la morte di 41 capi. Intossicazione la quasi certa causa del decesso. Da cosa, saranno solo gli esami di laboratorio ad avere l'ultima parola.
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