"Savona non è particolarmente fortunata sugli appalti Anas".
Ha esordito così al suo arrivo a Vado per l'inaugurazione del nuovo ponte sul torrente Segno il vice Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Edoardo Rixi con un chiaro riferimento al cantiere dell'Aurelia Bis e la situazione di estrema difficoltà in cui versa l'azienda appaltatrice Italiana Costruzioni Infrastrutture il cui piano di risanamento dovrebbe concludersi entro luglio con un ulteriore ritardo rispetto al previsto.
Nel frattempo sul cantiere sono presenti 5 lavoratori i cui stipendi di maggio e giugno verranno pagati dalla stessa Anas come avvenuto negli ultimi mesi. E intanto i lavori sono fermi in un limbo tra la rabbia e la preoccupazione dei cittadini e degli amministratori locali.
"Anas sta cercando di fare tutto il possibile tra cui pagare gli stipendi ai lavoratori. Ovviamente noi confidiamo che ci sia qualche azienda che rilevi il ramo d'azienda, perché altrimenti dovesse fallire (Ici, definita dal vice Ministro 'in condizioni pessime' ndr) dovremmo riappaltare tutto e secondo la legge ciò allungherebbe i tempi - dice Rixi - Io ogni tanto non riesco a capire perché invece non si possa fare un'operazione assegnando direttamente l'appalto a un'azienda che si ritiene seria in quanto lo ha precedentemente dimostrato. Purtroppo questo è vietato per legge e tutte le volte che lo propongo, ho tutta l'opposizione, PD in testa, contro. Quindi decidano cosa vogliono fare. Se ci danno degli strumenti per essere rapidi, saremo rapidissimi".
"Se gli strumenti non li abbiamo, noi dobbiamo seguire quelle che sono le leggi ordinarie che prevedono il fatto, ahimè, che dobbiamo aspettare che le procedure sullo stato di crisi dell'azienda si concludano con dei tempi lunghi perché purtroppo sono 6 mesi che quel cantiere va avanti lentamente. Lavori che noi potremmo fare in meno di un anno, rischiamo di metterci molto più tempo - Sono obbligato a rispettare la legge e ANAS è obbligata a rispettare la legge. Quindi o c'è il buon senso per modificare la legge, con il consenso che però deve essere trasversale perché non voglio neanche passare come quello che vuol fare le cose per chissà quali interessi se non per quelli dei cittadini. Oppure, purtroppo ci sono delle norme da rispettare che fanno sì che lo Stato non possa intervenire direttamente".
Il fine lavori era previsto infatti per i primi mesi del 2026. Ma con lo stallo degli ultimi mesi ed una possibile nuova gara, ancora una volta, dopo anni e i diversi fallimenti, i tempi si allungano. E gli abitanti, così come i pochi lavoratori rimasti, aspettano, invano. Anche se la pazienza sembra essere finita.
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