Il Nazionale

Cronaca | 11 luglio 2025, 09:58

Delitto Nada Cella, la sorella Daniela in aula: “Da quel giorno la mia vita è devastata, distrutta”

Ascoltato anche il giornalista Carlo Piano, che al tempo intervistò l'avvocata di Anna Lucia Cecere: “Mi disse che la sua cliente aveva avuto la sfortuna di essere passata nei dintorni del luogo del delitto e di essere stata riconosciuta”

Delitto Nada Cella, la sorella Daniela in aula: “Da quel giorno la mia vita è devastata, distrutta”

Daniela Cella, la sorella di Nada, uccisa il 6 maggio 1996 nello studio in cui lavorava a Chiavari, è stata ascoltata in aula come testimone nell'ambito del processo a carico di Anna Lucia Cecere, ritenuta l'assassina, e di Marco Soracco, datore di lavoro di Nada e accusato di favoreggiamento.

Come riporta l'Ansa, la sorella di Nada Cella ha parlato di una vita “devastata e distrutta dal giorno dell'uccisione della sorella. “Ho perso 45 chili - ha detto Daniela Cella in aula -non sono più riuscita a dormire bene la notte. Sono anche andata da uno psicologo. Voleva cambiare lavoro, mio marito le disse di provare dove lavorava lui. Per i primi tempi l'avremmo anche ospitata a Milano”.
Daniela Cella ha anche riferito come la mamma Silvana Smaniotto “stia male” e “dopo la prima sentenza del giudice con cui era stata prosciolta Cecere si è spenta”.

Oggi in aula è stato ascoltato anche il giornalista Carlo Piano che, nel 1996, intervistò l'avvocata Pantano che all'epoca difendeva Cecere. “Mi disse che la sua cliente aveva avuto la sfortuna di essere passata nei dintorni del luogo del delitto e di essere stata riconosciuta da qualcuno che poi lo aveva raccontato agli investigatori - ha detto Piano - disse anche che però la donna misteriosa non c'entrava nulla e si era lamentata perché le indagini non portavano a un risultato”.

Daniela Cella ha anche commentato la scelta di Cecere e Soracco di non sottoporsi all'esame: “Perché, se non hanno niente da nascondere?”.

Redazione

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