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Politica | 10 luglio 2025, 08:00

Tombini a Genova, Ferrante: “Censiti e geolocalizzati, ma serve l’impegno di tutti. Ora priorità alla manutenzione ordinaria”

L’assessore comunale traccia il quadro del sistema di controllo: “Situazione migliorata negli ultimi anni. Ma se i cittadini gettano a terra rifiuti e mozziconi, ogni sforzo viene vanificato”

Tombini a Genova, Ferrante: “Censiti e geolocalizzati, ma serve l’impegno di tutti. Ora priorità alla manutenzione ordinaria”

Un censimento completo, una mappatura digitale e geolocalizzata, un portale con codici colore per segnalare le situazioni critiche, un sistema che permette di intervenire ogni anno, a rotazione, su tutti i tombini della città. È il quadro che l’assessore alle Manutenzioni del Comune di Genova, Massimo Ferrante, ha delineato riguardo alla gestione delle caditoie cittadine, in un'intervista in cui ha rivendicato il lavoro fatto e richiamato i cittadini a una maggiore responsabilità.

Devo essere sincero – premette Ferrante – perché le campagne elettorali finiscono. Ho trovato una situazione molto migliore di quella che avevo lasciato a giugno 2022, quando ero presidente di Municipio. Tutti i tombini sono stati censiti, mappati e inseriti in un portale geolocalizzato. Per la prima volta, ogni caditoia è segnalata e classificata con codici colore a seconda dello stato: verde se in buone condizioni, rosso se necessita di interventi urgenti”.

La città, spiega l’assessore, è stata suddivisa in due grandi lotti di intervento: il primo va dalla stazione Principe a Voltri, il secondo comprende i municipi del Centro Est, media Val Bisagno e Levante. “Ogni tombino viene pulito almeno una volta all’anno. La ditta incaricata deve effettuare l’intervento, documentarlo con una fotografia e segnalare eventuali ostruzioni. In caso di problemi, scatta subito la segnalazione per l’intervento successivo”.

Un sistema che, a detta di Ferrante, rappresenta un enorme passo avanti rispetto al passato: “Prima eravamo molto indietro, ma oggi possiamo parlare di una gestione moderna. Questa procedura è frutto di un lavoro avviato tre anni fa dagli uffici comunali e approvato dalla precedente giunta”. E’ infatti possibile, attraverso questo portale, https://mappe.comune.genova.it/MapStore2/#/viewer/1000034188, verificare lo stato degli elementi di drenaggio urbano, divisi nel lotto di levante e di ponente, e caratterizzati da colori differenti in base allo stato.

Ma non mancano i problemi. “Il vero dramma è la carenza di educazione civica. La gente butta mozziconi, cartacce, tutto nei tombini. E poi si lamenta degli allagamenti. I tombini non sono cestini. Serve più consapevolezza. Capisco che alcuni cittadini, tra cui gli anziani con difficoltà motorie, possano avere problemi a usare i nuovi bidoni con apertura a pedale. Ma buttare i rifiuti a terra o nelle caditoie non è mai giustificabile”.

Ferrante sottolinea anche un altro fronte critico: gli interventi incauti o abusivi da parte di privati. “Capita che vengano fatti lavori vicino ai tombini e che finiscano dentro materiali come cemento o calcinacci. Questo è un danno gravissimo e va controllato con attenzione”.

Il problema è particolarmente evidente nel centro storico, come abbiamo potuto verificare anche in questo articolo. “Abbiamo ereditato tanti progetti dalla precedente amministrazione, anche legati al PNRR, ma ora vogliamo più cura della città, partendo dalle cose semplici. Lo dichiaro chiaramente, così come lo ha dichiarato la sindaca: la nostra linea di indirizzo è la manutenzione ordinaria, e le caditoie ne fanno parte”.

L’assessore ha annunciato anche l’intenzione di portare in Commissione comunale una presentazione completa del sistema di gestione delle caditoie, per evitare le prevedibili polemiche che, con l’arrivo delle piogge autunnali, rischiano di tornare puntuali: “Siamo pronti a fare la nostra parte, ma serve un impegno collettivo, anche da parte dei cittadini”. Ferrante conclude con una visione chiara: “Negli ultimi cinque anni si è lavorato su grandi temi. Io voglio occuparmi anche delle piccole cose. Perché è da lì che si costruisce la qualità della vita quotidiana”.

Chiara Orsetti

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