Proseguono le indagini della Compagnia Carabinieri di Luino, con il supporto della squadra Rilievi del Nucleo Investigativo di Varese, sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Varese, per chiarire tutti gli aspetti riguardanti la dinamica e, soprattutto per trovare le cause che hanno portato Francesco Rezzonico ad uccidere, nella serata di domenica 6 luglio, il proprio padre adottivo in una abitazione di Luino.
Il giovane, insieme al padre e al fratello era partiti nel pomeriggio di domenica per recarsi presso l’abitazione dove abita la madre, in via Vittorio Veneto a Luino e sarebbero giunti intorno alle 19. Di lì a poco sarebbe scoppiato il litigio che ha poi portato il 25enne a ferire mortalmente il padre.
I Carabinieri, intanto, hanno effettuato un ulteriore sopralluogo presso l’abitazione dei Rezzonico a Luino per verificare eventuali altre tracce utili a chiarire maggiormente la dinamica dell’accaduto.
L’udienza di convalida del fermo di Francesco Rezzonico si è tenuta nel pomeriggio di ieri e questa mattina è stato reso noto l’esito, ovvero la convalida del provvedimento di fermo e l’applicazione della custodia cautelare in carcere.
Ieri mattina, invece, presso la Procura della Repubblica di Varese, alla presenza dei congiunti della vittima, è stato conferito l’incarico al medico legale per l’autopsia, che si è tenuta nel pomeriggio, a seguito della quale è emerso che Boris Rezzonico è stato ucciso con un unico colpo che ha preso un organo vitale, da un coltello con una lama piuttosto lunga. Si ritiene, pertanto che il 57 enne sarebbe deceduto sul colpo.
Nella giornata di oggi il sostituto procuratore Carlo Parodi, che sta coordinando le indagini, ha disposto gli esami tossicologici al fine di accertare l’eventuale assunzione da parte di Francesco Rezzonico di sostanze stupefacenti. Quest’ultimo verrà poi trasferito presso un istituto penitenziario idoneo all’accertamento di eventuali patologie psichiatriche.
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