Cuneo la peggiore del Piemonte.
Difficile credere che una provincia così virtuosa sia in testa nella classifica 2024 dei reati ambientali, secondo quanto emerge dal nuovo rapporto di Legambiente "Ecomafia 2025. I numeri e le storie delle illegalità ambientali in Italia” (Edizioni Ambiente), presentato oggi a Roma.
Eppure è così:
I numeri del Piemonte: Cuneo in testa
Se nel 2024 in Piemonte sono stati registrati 1.659 reati ambientali (+22,07% rispetto al 2023), con 1.638 persone denunciate (+29,79%), in provincia di Cuneo sono stati 356, facendo segnare un +61% rispetto all'anno precedente.
Sul dato abbiamo interpellato il comandante dei Carabinieri Forestali della provincia di Cuneo, il colonnello Luca Stella.
Per lui il dato, seppur negativo in senso assoluto, evidenzia invece il grande lavoro dei suoi uomini. "Credo che, di questi 356 reati, 300 li abbiamo gestiti noi carabinieri forestali. Stiamo lavorando tanto e in modo capillare. Più sei presente più inevitabilmente incappi in comportamenti illeciti. Questo numero così alto evidenzia il grande lavoro che abbiamo fatto e continuiamo a fare. In un contesto, mi preme sottolinearlo, virtuoso e onesto".
Il maggior numero di reati ambientali e truffe, e la Granda non fa eccezione, è nell'ambito dello smaltimento dei rifiuti. Seguono l'inquinamento di acqua e aria.
In Piemonte, dopo Cuneo ci sono Torino con 332 (+14,88%) e Alessandria con 159 (39,47%).
In particolare, Torino concentra quasi la metà dei sequestri regionali (107 su 231), seguita da Alessandria e Cuneo. Nelle altre province i numeri si mantengono più contenuti: il Verbano-Cusio-Ossola ha registrato 101 reati, Novara 97, Asti 82, Vercelli 62 e Biella 52.
Il dato regionale evidenzia un incremento significativo rispetto al 2023, anno in cui, ad esempio, nel solo ciclo dei rifiuti erano stati rilevati 466 reati.
"La crescita nel numero complessivo di illeciti, insieme all’aumento dei sequestri, suggerisce una maggiore estensione del fenomeno ambientale e un’attività di contrasto più intensa da parte delle autorità preposte. Tuttavia, l’assenza di arresti nel 2024, a fronte dell’elevato numero di denunce e sequestri, indica una limitata incidenza dell’azione penale nei confronti delle responsabilità più gravi" si legge nella nota di Legambiente.
Numeri in crescita anche nel resto d'Italia
Nel 2024 viene superato il muro dei 40mila reati ambientali, sono ben 40.590, +14,4% rispetto al 2023.
Parliamo di una media di 111,2 reati al giorno, 4,6 ogni ora. Aumentano anche le persone denunciate, 37.186 (+7,8%), mentre il giro d’affari delle ecomafie vale 9,3 miliardi di euro (+0,5 miliardi rispetto al 2023) e cresce anche il numero dei clan coinvolti, 11 in più rispetto a quelli censiti nel precedente rapporto Ecomafia.
Il confronto coi numeri nazionali
A livello provinciale Napoli con ben 2.313 reati, si conferma al primo posto, seguita da Bari, che sale dal terzo al secondo posto (1.526) e da Salerno (quinta nel 2023) con 1.321 illeciti penali. La Campania svetta al primo posto con 6.104 illeciti penali, pari al 15% del totale nazionale, con un aumento delle persone denunciate (5.580), dei sequestri effettuati (1.431) e un totale di 50 arresti.
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