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Politica | 08 luglio 2025, 10:43

Emergenza caldo in Piemonte, Ricca (Lega): "Anche per ausiliari sosta stop al lavoro con alte temperature"

Per contrastare il caldo Coldiretti chiede a Torino e alle città della prima cintura di riconvertire gli ex siti industriali in parchi

Emergenza caldo in Piemonte, Ricca (Lega): "Anche per ausiliari sosta stop al lavoro con alte temperature"

In Piemonte estendere l'ordinanza anti-caldo anche agli ausiliari della sosta, come rider e operai. E' questa la richiesta che arriva dal capogruppo regionale della Lega Fabrizio Ricca, per tutelare anche questa categoria che si trova a dover lavorare all'aperto nelle ore più calde della giornata.

Stop nelle ore più calde

La misura introdotta dalla Regione ed in vigore fino al 31 agosto prevede che, nei giorni in cui il rischio da esposizione al sole risulti “alto”, sia vietato lavorare all’aperto tra le 12:30 e le 16:00.

Uno stop che Ricca propone di estendere a chi controlla i biglietti della sosta, che "ogni giorno lavorano in condizioni assimilabili a quelle dei rider e degli operai nei cantieri".

Riconvertire gli ex siti industriale in parchi

E per contrastare gli effetti delle ondate di calore Coldiretti chiede a Torino e alle altre città della prima cintura di investire in nuove aree verdi urbane, recuperando le aree industriali e le aree degradate già cementificate.

Torino vanta un primato nazionale con i suoi 19,5 Km2 di verde pubblico e i suoi 150.000 alberi. "Ci sono ancora troppi quartieri residenziali,- chiarisce Bruno Mecca Cici, di Coldiretti Torino - soprattutto gli ex quartieri operai e le ex aree industriali che non hanno a disposizione verde sufficiente per mitigare il calore estivo. A Torino abbiamo tanto verde ma è mal distribuito".

Meno 1.5 gradi

"Potenziare e riqualificare la presenza di verde urbano nelle città con parchi e giardini, - aggiunge - potrebbe permettere di abbassare le temperature medie di 1,5 gradi, con effetti benefici sulla salute delle persone e sulla vivibilità dei centri, oltre che sull’inquinamento".

Questo perché una pianta adulta può assorbire tra i 100 e i 250 grammi di polveri sottili presenti nell’aria, mentre un ettaro di vegetazione riesce a sottrarre fino a 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. Tra l’altro, si tratterebbe di piantare specie autoctone padane come la farnia, il carpino bianco, l’acero campestre, il tiglio, oltre ad arbusti come rosa canina, alloro, ligustro, corniolo e biancospino.

Cinzia Gatti

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