Giorni decisivi per la gestione dell’acqua pubblica nel Cuneese.
Sul piano politico la partita di Cogesi (la società consortile a responsabilità limitata che si occupa del Servizio idrico integrato della provincia di Cuneo) si è chiusa nei giorni scorsi mentre resta da definire – avverrà nel corso di questa settimana - quella del cosiddetto “valore residuo”, la cifra da versare ad Egea per la sua uscita di scena.
Ma procediamo con ordine.
Il cda uscente è stato riconfermato in blocco e resterà in carica per altri tre anni.
A presiederlo sarà dunque ancora Emanuele “Momo” Di Caro (nella foto sotto), avvocato braidese, esponente Pd (è stato segretario provinciale prima di Flavio Manavella e Mauro Calderoni).
Riconfermati con lui anche i componenti del consiglio di amministrazione: Sarah Aragno, Marco Botto, Giuseppe Delfino e Sabrina Sacconiro.
Rinnovati invece i revisori dei conti.
Approvato il bilancio consuntivo, sono stati definiti nuovi patti parasociali che caratterizzeranno il futuro assetto del cda di Cogesi dopo l’uscita di Egea e a seguito degli ingressi di Alpi Acque Spa e Alta Langa Servizi-Alse Spa.
Con il loro ingresso, il numero di Comuni, soci indiretti di Cogesi, è salito a 229, che corrispondono, in termini di popolazione, ad oltre il 97% della popolazione della Granda e, in termini di superficie, a quasi il 94% del territorio provinciale.
Patti che stanno andando in approvazione nelle assemblee insieme all'accordo di investimento.
Un passaggio complicato, quello del consiglio di amministrazione che – a fronte di tira e molla istituzionale e politico-partitico durato alcuni mesi - ha visto alla fine delinearsi un inedito asse Pd-Lega, con protagonisti (per quanto sottotraccia) Simone Mauro, presidente di Alpi Acque e uomo forte della Lega per le società partecipate, e il consigliere regionale Pd Mauro Calderoni, già presidente dell’Ato 4 (Autorità d’ambito territoriale).
Sotto il profilo finanziario, dicevamo, sono giorni decisivi per chiudere la complessa partita con Egea.
La data indicata per la chiusura dell’accordo è stata fissata al 12 luglio, ma trattandosi di un sabato, giorno in cui la banche non sono operative, è verosimile che per capire modalità e tempistica si debba attendere almeno lunedì 14, sempre che tale data sia sufficiente.
La cifra in ballo, poco meno di 70 milioni di euro, con ogni probabilità, non verrà versata in un’unica tranche.
Trattandosi di un’operazione finanziaria di rilevante entità, vige al momento un serrato riserbo.
Di Caro, interpellato, si mostra fiducioso ma non si sbilancia. Preferisce piuttosto considerare positivamente il fatto che dal Pnrr sono arrivati 23 milioni e 500 mila euro e che la “distrettualizzazione” della rete idrica (intervento che servirà a monitorare con maggior facilità eventuali perdite nella rete) ha superato i 1.500 Km.
Commenta: “Sono state settimane complesse ma sono fiducioso. Sono contento che ci siano state riconosciute importanti premialità che certificano il nostro operato. Siamo finalmente in dirittura d’arrivo. Credo già da lunedì prossimo – confida il presidente di Cogesi - potrò meglio dettagliare alcuni aspetti che oggi, per evidenti ragioni, devono restare riservati”.
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