"Una tragedia che ha segnato profondamente la città, con un innocente che è rimasto vittima di una follia di una persona che si è resa responsabile di un qualcosa che non ha possibili spiegazioni.”
Commenta così il sindaco Torino Stefano Lo Russo quanto accaduto in via Nizza, all’indomani dell’arresto del 40enne Giovanni Zippo, autore di un gesto folle, che ha portato all’uccisione del giovane Jacopo Peretti e a ferire cinque persone alcune ancora ricoverate al Cto.
"Auspichiamo che quanto prima venga fatta chiarezza - ha aggiunto il primo cittadino - e che si possa permettere a tutte le persone danneggiate di riprendere, per quanto possibile, condizioni di vita normale."
44 sfollati
Intanto sono 44 gli sfollati, con 4 famiglie e 10 persone che si trovano a dover dormire nell’istituto Re Umberto di via Nizza, diventato presidio per i beni primari di chi ha perso tutto. Qui si utilizza la mensa scolastica. Vengono distribuiti pasti a colazione, pranzo e cena. Oggi le persone qui presenti sono distrutte, a una settimana da quella notte. In mattinata sono state incontrate dal primo cittadino che ha voluto esprimere la propria vicinanza.
Venti alloggi inagibili
Allo stato attuale sono poco meno di 20 gli alloggi considerati inagibili. Il quinto piano delle scale 6, 8 e 10 è sotto sequestro. Tre alloggi sono andati completamente distrutti e dovranno essere ricostruiti. Ma anche chi si trova al quarto piano non vedrà tempi certi di rientro.
La vera e propria esplosione che si è verificata all’interno dell’immobile ha distrutto la copertura del tetto, che ora vede un peso di detriti accumulati sulle solette superiore ai carichi consentiti. Per questo motivo molti alloggi sono stati puntellati e fino a quando non saranno effettuati esami statici non si potrà rientrare celermente.
Equipe di sostegno psicologico
Tempi più certi per gli alloggi del piano terra, primo, secondo e terzo piano che, nell’arco di qualche settimana, potranno rientrare nell’edificio. Ma oltre alla casa resta il trauma subito. Anche psicologico. Per questo motivo è pronto un equipe per supportare chi ha subito la violenza della deflagrazione.
"Stiamo cercando di intervenire in supporto alle esigenze che sono diverse da nucleo a nucleo e che stiamo esaminando singolarmente - commenta ancora il sindaco - Abbiamo la certezza di almeno una parte di persone di poter rientrare in sicurezza nelle proprie case. È molto importante stare vicino da un punto di vista psicologico ed emotivo a cha ha perso tutto e che si trova, a causa di questa tragedia, in condizioni molto complesse."
"Ci siamo fatti carico delle persone"
"Ci siamo fatti carico nell’immediatezza della gestione delle persone che non avevano un posto dove dormire trovando un posto nella scuola Re Umberto di via Nizza o in strutture alberghiere. L’immobile è sotto sequestro dell’attività giudiziaria e anche i lavori di ripristino dovranno seguire i tempi di accertamento delle responsabilità. Non appena questo sarà possibile cercheremo, per quanto di nostra competenza, di aiutare per il ripristino e la ricostruzione di questi luoghi. Ci sarà una risposta personale calibrata sulle rispettive esigenze di ciascuno” conclude Lo Russo.
I primi nuclei sfollati potrebbero rientrare nell’arco di una settimana. Ma i tempi saranno diversificati, anche in vista delle perizie utili alle indagini.
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