Anche se il prossimo Festival non vedrà particolari cambiamenti rispetto agli ultimi anni, le ‘sirene’ che arrivano da Roma negli ultimi giorni non fanno dormire sonni tranquilli al commercio di Sanremo, visto che da Rai e discografici continuano ad arrivare ‘stoccate’ pesanti contro la città dei fiori, accusata di volere troppo dalla manifestazione ed anche di essere particolarmente ‘cara’ per chi trascorre i giorni della kermesse canora tra alberghi e ristoranti.
Ne abbiamo parlato con il presidente di Confcommercio, Andrea Di Baldassare, che ha confermato la preoccupazione del comparto, visto che si parla dell’appuntamento più importante per Sanremo e l’intera provincia: “Eravamo tranquilli – ha detto – dopo la presentazione della manifestazione di interesse, mentre le ultime dichiarazioni della Rai ci lasciano perplessi. Speriamo sia una ‘boutade’ per poter trattare quanto richiesto dal Comune, anche se ritengo che palazzo Bellevue abbia operato correttamente. La ricaduta per l’eventuale spostamento del Festival fuori Sanremo sarebbe un disastro economico per tutte le attività della città, ma non solo. Parliamo di un evento ‘nazional popolare’ portato in tutto il mondo, crea economia a tutto l’imperiese ma anche alla Rai, visto che nell’ultima edizione ha incamerato 60 milioni di utile. Spero che, chi si riunirà attorno al tavolo delle trattative, possa agire con coscienza. Spero che non si tratti di una vera presa di posizione per portare via il Festival da Sanremo”.
Sarebbe in grado di darci una percentuale di calo di incassi per le attività sanremesi, senza il Festival? “Le cifre non saprei fornirle ma, ne sono certo, sarebbe un totale disastro. Noi viviamo di turismo tutto l’anno anche grazie al Festival che, oltre all’economia che porta nel corso dell’appuntamento, regala a Sanremo un’immagine che consente alle attività di rimanere aperte pure durante l’inverno. Pensate se bar, ristoranti ed alberghi chiudessero in inverno, sarebbe assurdo. E’ un indotto fondamentale per tutto il Ponente”.
C’è chi pensa che un Festival lontano da Sanremo farebbe chiudere tante attività: “Non so se si potrebbe arrivare a questo, ma sarebbe un vero e proprio ‘terremoto’ economico o comunque ci ritroveremmo con una città pressoché deserta in inverno. E questo vale anche per i negozi, non solo per bar e ristoranti. Senza il Festival rischieremmo di vivere una profonda crisi economica di enormi proporzioni, in una città che è organizzata e che fa investimenti per prepararsi ogni anno per il Festival”.
Si sente di dare qualche consiglio all’Amministrazione, per quella che sarà la trattativa che sta per iniziare? “Intanto voglio sottolineare che è stata fatta la scelta giusta per la città, senza provocare alcun danno economico alla Rai, visti gli incassi di viale Mazzini negli ultimi anni. Ragionando da imprenditore valuterei eventuali altre emittenti interessate a lavorare sul prodotto Festival, che ricordo essere un marchio di proprietà del Comune di Sanremo”.
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