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Sport | 30 giugno 2025, 12:25

Domenico Parola e Francesco Ottone: due uomini di lago e dello sport lavenese da ricordare. «Amavano la pesca e il calcio giovanile»

Abbiamo incontrato Francesca Albini, allora moglie di Parola e Maria Antonietta Bisortolo, vedova di Ottone, che ricordano queste due figure storiche del Varesotto, due amici che ci hanno lasciato troppo presto, un calciatore che ha giocato con Gigi Riva e allenato e un dirigente sportivo e scrittore: «Un dovere mantenere vivo il loro ricordo»

Domenico Parola e Francesco Ottone: due uomini di lago e dello sport lavenese da ricordare. «Amavano la pesca e il calcio giovanile»

La magia della brezza del Verbano ha visto crescere comici, attori, scrittori, calciatori e numerosi personaggi legati a diverse discipline sportive, come il canottaggio ed il ciclismo. Anche il bellissimo golfo di Laveno ha contribuito a tenere a battesimo un pezzo di storia, legata sia alla cultura, sia al cinema che al calcio. 

In particolare due amici, di carattere completamente diverso, ma uniti dalla passione sportiva, hanno scritto una pagina importante della storia calcistica locale e territoriale: il calciatore Domenico Parola e Francesco Ottone, scrittore per passione e dirigente sportivo del Laveno Calcio dal 1974 sino ai primi anni 2000. 

A ricordarci queste due storiche figure sono Francesca Albini, allora moglie di Domenico Parola e Maria Antonietta Bisortolo, che ha onorato la memoria del marito, presentando qualche anno addietro l’ultimo suo libro “O gamba o baluardo”, pubblicazione che l’autore non ha potuto vedere a causa della prematura scomparsa. Ottone e Parola sono accumunati anche da questo, averci lasciati troppo presto. 

Francesca, ci racconta qualche ricordo legato a Domenico Parola?

Colgo l'occasione per ringraziare pubblicamente gli organizzatori e i partecipanti alla serata in onore di Domenico Parola (evento svoltosi il 26 maggio scorso all’oratorio Franciscum di Laveno Mombello, ndr). Sia io sia mio figlio Davide siamo rimasti sorpresi per il sentito affetto del pubblico presente in sala. Chiedermi dei ricordi è una domanda un poco complicata: sono tanti e tutti, ancora oggi dopo diverso tempo, assumono un particolare significato. Domenico era un uomo di lago. Sensibile, romantico, con un carattere poco estroverso, direi anche timido, con la passione del calcio ed il grande amore verso suo figlio e verso i giovani, che tramite il calcio ha fatto crescere, uno tra i tanti Cristian Scapolo. E come tutti gli uomini di lago era un appassionato pescatore.

Aveva un legame forte con il territorio lacustre?

Un legame che ha portato nel suo cuore in ogni posto dove si è trasferito a giocare. Appena poteva, ritornava a vedere i tramonti ed i colori del Verbano. Spesso ripeteva che era stato strappato troppo presto dal suo lago per giocare al pallone. Infatti a 17 anni esordì nel Legnano, in serie C con Gigi Riva, per poi passare in serie A alla Spal e poi a Pisa e Perugia.

Della sua carriera calcistica Domenico quale aneddoto raccontava più  spesso?

Parlava poco dei suoi ricordi, non era il tipo a cui piaceva mettersi in mostra. L’unico episodio che amava raccontare riguardava la sua esperienza di partecipazione alla Nazionale Olimpica nel 1977 a Tunisi, dove gli Azzurri conquistarono l’oro ai Giochi Olimpici .

Che cosa ha unito per tanti anni Domenico a Francesco?

Credo la passione per il calcio e per la pesca al pesce persico oltre all’amore per il calcio giovanile, pur con due caratteri completamenti opposti. Erano la coppia perfetta: uno era allenatore per dedizione l'altro era dirigente per vocazione. Domandalo alla mia amica Antonietta.

Antonietta ci racconta un ricordo di Francesco?

La grande passione per il calcio lavenese. Insieme a Domenico, nella società locale, hanno ricoperto diversi ruoli, Francesco per oltre trent’anni. Avevano entrambi una particolare attenzione per il calcio giovanile. Ricordo che Francesco alla sera stava un sacco di tempo al telefono con i genitori dei ragazzi per appianare problemi sia di studio sia sportivi, per dare consigli. Aveva la passione per la scrittura legata al calcio e alla storia locale. Proprio per questo ha scritto “Tutti gli uomini del pallone”, il racconto della nascita e dei protagonisti del calcio lavenese e poi “Solo andata”, storia dei ragazzi lavenesi che non sono tornati dalla guerra  e poi ancora “Il Misto” e “Don Francesco Ottone”. Il suo ultimo lavoro è stato “O gamba o balun”, libro che racconta le vicende di diversi protagonisti del calcio legati al territorio del Verbano. Ci lavorò per diverso tempo attraverso ricerche storiche non facili. Poi il destino tante volte è beffardo e non riuscì a vedere il libro pubblicato purtroppo.

Gli appassionati di storia locale dove possono trovare le pubblicazioni di Francesco?

Presso la Biblioteca Comunale di Laveno Mombello sono a disposizione di tutti ed in particolare degli amanti della storia del nostro territorio.

Antonietta chiudiamo con qualche ringraziamento particolare?

Anch’io ero presente alla serata in onore di Domenico e ritengo che sia fondamentale mantenere vivo il ricordo di queste persone che hanno lasciato un segno importante nella storia di Laveno Mombello.

Ilaria Allegra Vanoli - Claudio Ferretti

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