In Circoscrizione 7 si infiamma il dibattito sulla proposta di chiusura notturna dei giardini Madre Teresa di Calcutta di corso Vercelli e sulle denunce della consigliera della Lega Daniela Rodia. L’appello è arrivato dopo i ripetuti episodi di degrado, violente risse e lanci di bottiglie che hanno messo a rischio la sicurezza dei frequentatori, soprattutto nelle ore serali.
Riqualificazione lontana
Nemmeno la recente riqualificazione ha portato grandi risultati e ancora oggi se ne vedono di tutti i colori: persone che bivaccano sulle panchine, addirittura parrucchieri improvvisati. Motivo che ha portato alcuni residenti, in affaccio sul giardino, a raccogliere oltre 250 firme. “La pericolosità di quel luogo è stata ampiamente documentata - così Rodia e Moiso -. In vista dell’avvio imminente del progetto ImpatTo, si ritiene assolutamente fondamentale mettere in atto ogni strumento possibile per garantire la sicurezza dei residenti di Aurora. Per questo chiediamo venga emessa un’ordinanza che preveda il divieto assoluto, 24 ore su 24, di introdurre contenitori di vetro all’interno del Madre Teresa”.
Il fronte del no
Ma la politica si divide: Ilaria Genovese, consigliera di Sinistra Ecologista, boccia l’ipotesi della chiusura come una sconfitta culturale. “Chiudere di notte i giardini significherebbe arrendersi all’idea che il disagio si combatte allontanando i ‘corpi scomodi’, invece di costruire alternative concrete, inclusive e collettive”, dichiara Genovese. “Serve un presidio umano e non meccanico. Illuminazione, operatori sociali, educatori di strada e le associazioni del bando Impatto possono animare l’area, trasformando la notte in un momento di comunità, non di paura”.
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