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Basket | 19 giugno 2025, 12:52

Un tocco d’arte per un luogo iconico della palla a spicchi varesina: presentato il progetto di rifacimento per il playground del Campus

Un restyling promosso da Il Basket Siamo Noi insieme a Paul’s Friend, l’associazione in ricordo di Paolo Talamoni. Già realizzato il disegno dall’artista Francesca "Cash" Cassani: il logo della Pallacanestro Varese al centro, ma anche i monumenti simbolo della città e i colori dei giardini e del lago. Aperta la raccolta fondi per contribuire. A supporto dell’iniziativa il gruppo degli amici di Paolo, che per questo weekend tornano con il torneo in sua memoria

Un tocco d’arte per un luogo iconico della palla a spicchi varesina: presentato il progetto di rifacimento per il playground del Campus

Un progetto di restauro di un luogo da cui generazioni di varesini appassionati di pallacanestro sono transitati almeno una volta nella loro vita. I campetti di via Pirandello, dietro il Campus, sognano un restyling promosso da Il Basket Siamo Noi insieme a Paul’s Friend, l’associazione in ricordo di Paolo Talamoni, ragazzo scomparso sei anni fa a soli 18 anni a causa di una malattia oncologica.

Il progetto di restyling è stato presentato stamattina in Camera di Commercio, assieme al torneo, giunto alla sua sesta edizione che si disputerà questo weekend in memoria proprio di Paolo Talamoni.

«Dopo il restyling del campetto di Giubiano - ha aperto Paola Biancheri de Il Basket Siamo Noi - ora è la volta del quartiere di Masnago, dove sport e arte convivono. I campetti del Campus sono uno dei fari della pallacanestro cittadina, e ora è lì che vogliamo concentrare le nostre energie».

Il luogo conserva una sua iconicità in una città che respira pallacanestro (su questi campetti ha fatto i suoi primi tiri varesini Gianmarco Pozzecco nel 1994, e di qui, nell’estate del 1999 è passata anche la stella NBA Allen Iverson). Area che è proprietà del Comune di Varese, per cui il sindaco Galimberti e l’assessore Malerba hanno stamattina presenziato.

«Un modo concreto di far qualcosa per il proprio territorio in un momento difficile per le finanze pubbliche - ha affermato il primo cittadino - Questa sinergia pubblico-privato per consentire ai ragazzi di fare sport è un gesto virtuoso».

La grafica scelta da Francesca "Cash" Cassani, in arte NineInThePaint, ha al centro del campo il logo della Pallacanestro Varese. Lungo le due linee laterali, da una parte i simboli dei trofei vinti dalla società, mentre dall’altra alcune sagome dei luoghi più riconoscibili della città. Non solo bianco e rosso: nelle due aree sfumature anche di verde e azzurro, a simboleggiare i giardini e il lago.

«Una grande sfida in un luogo che è un’istituzione per la città - le parole dell’artista - Il fatto di riqualificalo è un grande passo».

Ci sono poi loro, i veri fruitori del campetto e coloro che portano avanti la memoria e il ricordo di Paolo Talamoni. I ragazzi dell’associazione Paul’s Friend, rappresentata stamattina da Marco Argenti e Sebastiano Gianfrate, hanno voluto rendersi utili da subito per rendere migliore il campetto da loro assiduamente frequentato.

Dal 2017 i ragazzi organizzano un torneo, nato prima come semplice raduno e poi cresciuto sempre più, per ricordare il loro amico scomparso. Le date scelte per quest’anno solo il 21 e il 22 giugno. Entrambi i giorni si partirà alle 17, con in programma la fase a gironi il sabato e le fasi finali la domenica, giorno in cui si terrà anche la gara del tiro da tre punti, aperta a tutti. Durante tutto il torneo sarà attivo uno stand enogastronomico a cura di Prince Willem per offrire ristoro ai partecipanti e al pubblico.

Parte degli introiti verranno donati alla Fondazione Giacomo Ascoli, che è stata vicino a Paolo e alla sua famiglia ai tempi della malattia.

Per quanto riguarda il restyling del campetto è possibile contribuire alla raccolta fondi facendo una donazione seguendo questo link.

«Se guardo a quanto fatto a Giubiano - ha chiuso Paola Biancheri - non vedo solo un campetto, ma una comunità che ha scelto di fare qualcosa. I fondi che servono sono molti, è un progetto impegnativo, ma sogniamo che possa diventare un progetto di tutti».

Lorenzo D'Angelo

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