Il nome del Taggia è stato uno dei più chiacchierati in queste prime due settimane di giugno, non tanto per le trattative di mercato, ma per la possibilità che la dirigenza giallorossa passasse il testimone.
Un titolo sportivo in Eccellenza avrebbe potuto fare gola a tanti, in caso di fusione, inoltre buona parte delle squadre impegnate nei playoff di fine campionato stavano incrociando le dita in caso di rinuncia dei ponentini per aprire una nuova via verso il ripesacaggio.
Opzioni che sembravano essere sul piatto, ma che il presidente Giuseppe Ghu ha spazzato via in un batter di ciglia:
"Dopo 18 anni di sacrifici e sforzi è normale che sia emersa un pizzico di stanchezza - spiega il numero uno del Taggia - ma rinunciare a un titolo sportivo nel massimo campionato ligure, dopo un percorso così lungo, sarebbe stato davvero un peccato.
Ci siamo guardati intorno per capire se qualcuno avrebbe potuto darci una mano o che ci sostituisse, ma a conti fatti senza l'attuale gruppo dirigenziale il Taggia avrebbe verosimilmente concluso il peroprio percorso.
Ci iscriveremo, posso confermarlo - chiosa Ghu - ma dovremo diminuire il budget. Ciò ci darà l'opportunità di vedere in campo i giovani cresciuti con noi negli ultimi anni. Tanti di loro hanno già un buon numero di presenze in Eccellenza, altri li scopriremo, ma sono nel range anagrafico adatto per iniziare a dare il loro contributo".
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