Il Nazionale

Cronaca | 13 giugno 2025, 14:19

Ondata di caldo, l'appello del Soccorso Alpino piemontese: "Evitare nevai e scialpinismo"

"Dopo la tragedia accaduta in settimana sul Monviso, questo messaggio non deve essere interpretato come un accusa di imprudenza nei confronti delle vittime di un incidente che, in ogni caso, è stato provocato da una fatalità, bensì uno spunto per analizzare le condizioni della montagna e la rapidità con cui sono ulteriormente cambiate"

Ondata di caldo, l'appello del Soccorso Alpino piemontese: "Evitare nevai e scialpinismo"

È ancora vivo il cordoglio per la tragica morte, avvenuta nei giorni scorsi, di due alpinisti, vittime di un fatale incidente mentre scalavano il versante nord del Monviso. 

Un episodio tristemente analogo ad altri, come noto a chi è appassionato di montagna e a chi ne conosce bene i pericoli.

Tra questi gli uomini e le donne del Soccorso Alpino, direttamente chiamati in causa per le attività di prevenzione oltre che per il recupero degli infortunati, dei dispersi e delle vittime.

Proprio il Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese ha voluto diffondere un messaggio, diretto a quanti, nel prossimo weekend, intendono recarsi in altura per praticare attività escursionistiche o alpinistiche.

"Da circa una settimana le condizioni ambientali sono progressivamente mutate a causa di un deciso innalzamento delle temperature che ha portato lo zero termico ben oltre quota 4000 m - spiegano dal Corpo - . Fino a pochi giorni fa un innevamento ancora abbondante unito a temperature fresche consentivano la pratica di scialpinismo e salite di canali e pendii di neve dura. Con l'arrivo dell'attuale ondata di caldo si è ridotto il rigelo notturno esponendo i versanti ad alta quota a instabilità e caduta di pietre".

Infine l'appello: "Nei prossimi giorni è quindi preferibile praticare attività prettamente estive, pur tenendo conto dell'innevamento ancora presente. Dopo la tragedia accaduta in settimana sul Monviso, questo messaggio non deve essere interpretato come un accusa di imprudenza nei confronti delle vittime di un incidente che, in ogni caso, è stato provocato da una fatalità, bensì uno spunto per analizzare le condizioni della montagna e la rapidità con cui sono ulteriormente cambiate".

redazione

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