Si sono concluse con un tragico epilogo le delicate operazioni di soccorso per rintracciare due alpinisti dispersi da lunedì sul versante nord del Monviso. I corpi senza vita di un uomo e una donna sono stati individuati questa mattina nel Canale Coolidge, a circa 3400 metri di quota, lungo la via che sale dal bivacco Villata verso la vetta. L'uomo, classe 1970, è originario di Cengio. Non si conoscono le generalità della donna.
L’allarme era stato lanciato nella tarda serata di martedì 10 giugno, intorno alle 22, dai familiari che non avevano più avuto notizie dei loro cari dal giorno precedente. I due alpinisti erano partiti lunedì 9 giugno con l’intenzione di pernottare al bivacco Villata, da cui salire in nottata lungo il Canale Coolidge, itinerario noto ma tecnicamente impegnativo, che percorre la parete nord della montagna.
Dopo l’allarme, la Centrale Operativa del Soccorso Alpino ha subito attivato le prime verifiche: sono stati contattati via radio i gestori del rifugio Quintino Sella e del bivacco Boarelli, senza riscontri positivi. Nel frattempo, una squadra a terra ha individuato l’autovettura dei dispersi parcheggiata al Pian del Re, confermando che non erano rientrati.
Alle prime luci dell’alba di mercoledì 11 giugno, grazie alla collaborazione con il Servizio Regionale di Elisoccorso in Azienda Zero Piemonte, un elicottero ha trasportato in quota i tecnici del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, sbarcandoli presso il bivacco Andreotti per ispezionare le possibili vie di discesa, e in vetta al Monviso per controllare eventuali tracce di passaggio, compreso il libro di vetta.
Durante il sorvolo del canale Coolidge, l’equipaggio ha purtroppo individuato i due corpi lungo il pendio ghiacciato: i due alpinisti sarebbero precipitati durante la salita, probabilmente a causa di una caduta rovinosa su un tratto esposto.
Tre tecnici del Soccorso Alpino sono stati calati al verricello sul luogo dell’incidente, confermando che le vittime si trovavano in condizioni incompatibili con la vita. Su disposizione della Procura e con il supporto del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, è stato avviato il recupero delle salme, effettuato con un secondo intervento aereo dell’elicottero dei Vigili del Fuoco.
Ancora una volta, il Monviso – montagna tanto affascinante quanto esigente – si conferma teatro di incidenti gravi. Le salite sulla parete nord, in particolare, richiedono esperienza, condizioni meteo perfette e la consapevolezza di affrontare un ambiente d’alta quota che difficilmente perdona.
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