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Politica | 09 giugno 2025, 13:12

Piciocchi riparte dall’opposizione a Tursi, ma non chiude la porta alla Regione: “Non sono politicamente morto, e se arrivano altre opportunità…”

L’ex sindaco facente funzioni non si definisce ‘leader’ del centrodestra in Sala Rossa, ma rivendica l’esperienza maturata e annuncia un consiglio comunale monotematico sulla sicurezza

Piciocchi riparte dall’opposizione a Tursi, ma non chiude la porta alla Regione: “Non sono politicamente morto, e se arrivano altre opportunità…”

Il dualismo Piciocchi-Salis non è destinato ad esaurirsi con la fine della campagna elettorale e con la vittoria del centrosinistra.
Il frontman del centrodestra, ex vicesindaco di Marco Bucci e sindaco facente funzioni dopo l’elezione di Bucci in Regione, ha scelto di restare in consiglio comunale dopo la sconfitta alle urne e lo farà come capogruppo della lista ‘Vince Genova’ e in veste di uomo di riferimento dell’opposizione in consiglio. Qualcuno aveva ipotizzato un passo di lato, ma così non sarà.

Piciocchi si è preso qualche giorno di riflessione dopo la sconfitta e oggi, in un incontro con la stampa convocato a Palazzo Tursi, ha annunciato la sua intenzione di proseguire nella sua avventura politica in città.
In questo periodo ho incontrato molte persone, soprattutto giovani - ha esordito Piciocchi - mi hanno chiesto di continuare nel mio impegno verso la città perché il lavoro svolto in questi anni non vada disperso. Sento una forte inclinazione per il lavoro della pubblica amministrazione, una passione, e non voglio disperdere il patrimonio di esperienza e di conoscenza che ho acquisito”.

L’ex vice di Bucci ha poi palesemente aperto le porte a una eventuale chiamata in Regione: “Questo non significa che in futuro non possa prendere in considerazione altre opportunità di servizio nella pubblica amministrazione, qualora si manifestassero”. “È assolutamente prematuro parlarne, perché l’eventuale aggiunta di assessori è legata a una norma nazionale - ha aggiunto in merito, incalzato dai cronisti - non se ne è mai parlato con Bucci. Le scelte sono mie, gli ho comunicato ieri che avrei proseguito e lui ha manifestato il suo compiacimento”.

Piciocchi non si vuole definire “leader” o “capo” dell’opposizione in consiglio, ma rivendica l’esperienza maturata a Palazzo Tursi: “È inevitabile in ragione dell’attività che ho svolto e della conoscenza di tutti i dossier. Non mi sento politicamente morto, tutt’altro. Penso che nella politica ci siano momenti di vittoria e di sconfitta, domani compio 48 anni e penso di dover ancora dare tanto alla nostra città e al bene comune di Genova”. E non manca la citazione di livello: “Ho riflettuto sulle parole di Nelson Mandela: ‘Io non perdo mai: o vinco o imparo’”.

Per Piciocchi l’opposizione, e con lei il centrodestra, è chiamata a ripartire dal mondo civico: “‘Vince Genova’ è la prima lista civica in città con 24.237 voti, vuol dire che ci sono tante persone che hanno scelto Piciocchi unitamente ai candidati della lista. Rivendico questo risultato per rispondere a chi si chiede se Piciocchi fosse il candidato giusto”. E non manca la frecciata agli alleati: “Potevamo attenderci qualche risultato in più da parte di due dei partiti della coalizione, ma è una sconfitta di tutti e ciascuno deve fare autocritica”.

Inevitabile anche un’analisi della sconfitta più ragionata, dopo quella a caldo post scrutinio: “Date le circostanze in cui ho dovuto gestire la campagna, la nostra impresa era difficile. Ci siamo trovati a fare campagna elettorale nel bel mezzo di una consigliatura con tanti progetti partiti e non conclusi, mi sono trovato per la prima volta a confrontarmi con un campo largo mai così largo, che per la prima volta si è comportato in maniera intelligente, ha dato la sensazione di essere coeso. Mi sono trovato di fronte a una candidata inedita, si è presentata in maniera eclettica, sostenuta da un potente apparato di comunicazione, mentre noi eravamo più ‘artigianali’”.

Infine, l’ex sindaco facente funzioni, ha elencato i punti cardine nei primi 100 giorni di opposizione. 
Per lo Skymetro, Piciocchi ha detto di aspettarsi una “chiara assunzione di responsabilità” da parte della nuova amministrazione con “l’onere di indicare una volizione diversa che non potrà essere quella di passare sul Bisagno” e “la prima grandissima responsabilità di non disperdere i 400 milioni di euro del finanziamento”. Poi lo stadio, con la scadenza della manifestazione di interesse fissata per il 31 luglio e la “contrarietà a qualsiasi tipo di indebitamento”. E poi Waterfront, Palasport, servizi educativi, sicurezza (tema sul quale Piciocchi ha già annunciato un consiglio comunale monotematico), trasporto pubblico locale e bilancio.

Pietro Zampedroni

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