Il Nazionale

Cronaca | 04 giugno 2025, 13:13

Cento multe in sei mesi: quarantenne di Nizza Monferrato sommerso da 28 mila euro di sanzioni

Andrea Ferretto, addetto alla sicurezza, ha percorso per mesi la stessa strada tra Nizza Monferrato e Tortona, ignaro delle infrazioni rilevate a Bazzana di Mombaruzzo. Ora rischia il fermo amministrativo

Cento multe in sei mesi: quarantenne di Nizza Monferrato sommerso da 28 mila euro di sanzioni

Un importo totale di 28 mila euro in circa sei mesi. Questa è la cifra che si è visto arrivare Andrea Ferretto, quarantenne di Nizza Monferrato, che ogni giorno percorreva la tratta tra la sua abitazione e Tortona per arrivare al luogo di lavoro, dove si occupava di sicurezza in un supermercato.

 Un insieme di violazioni per eccesso di velocità, tutte accumulate tra casa e lavoro, a causa di un autovelox presente a Bazzana di Mombaruzzo.

 “Io, per sei mesi, due volte al giorno, partivo al mattino e tornavo la sera. E in pratica quel velox è messo in una semicurva e nascosto da una siepe alta tre metri”, racconta Ferretto, appellandosi a un’ordinanza della Corte di Cassazione, che sancisce quanto segue: “Le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità devono essere preventivamente segnalate e ben visibili, ricorrendo all’impiego di cartelli o di dispositivi di segnalazione luminosi conformemente alle norme stabilite nel regolamento di esecuzione del presente codice”.

 A questo proposito, Ferretto contesta la legittimità delle sanzioni, avanzando due motivi principali: l’autovelox non sarebbe stato omologato nel 2021 e, soprattutto, era posizionato in modo occulto, nascosto dietro una siepe alta tre metri, in prossimità di un palo della luce e situato in una semicurva, ritenendo che sia stato messo lì per fare cassa: “Può capitare in sei mesi di prendere tre, quattro multe, sbaglio anch'io. Ma non puoi venirmi a dire che sono stato multato tutti i giorni e ho preso 100 multe in sei mesi”.

 Un problema, quello della distinzione tra "omologazione" e "approvazione", che la Corte di Cassazione ha più volte chiarito, stabilendo che solo la prima rende valida la multa (sentenze n. 10505/2024, 20492/2024, 20913/2024 e n. 6579/2023).

 

Le infrazioni commesse risalgono al 2021, alcune notificate tra il 2022 e il 2023, arrivando scaglionate l’una dall’altra. Tuttavia, Ferretto non sempre si trovava a casa: “Ero via per lavoro, mi trovavo il foglietto nella buca delle lettere e quando riuscivo andavo a ritirarle”.

 Come racconta, alcune di queste aveva deciso di metterle da parte, quando un giorno la Provincia gli invia un unico documento, contenente tutte le infrazioni e i relativi pagamenti: “Mi è venuto un colpo! Allora, ho chiamato subito la Polizia provinciale e chiedo se sia un errore di stampa: ‘No, nessun errore, hai preso 100 multe’".

 A questo punto, Ferretto decide di rivolgersi al proprio avvocato che, però, gli comunica che è troppo tardi in termini di legge, sottolineando che la cartella non presenta alcun errore di forma. Dunque, una cifra che deve essere pagata, ma le difficoltà sono ingenti: “Io guadagno 1100 euro al mese e oltretutto, venerdì scorso, mi hanno mandato un preavviso di fermo amministrativo sull'unica macchina che ho e sullo scooterone. Adesso cercheremo qualche maniera di iniziare a pagare”.

 Andrea Ferretto, dunque, non vuole arrendersi e ha deciso di lanciare un messaggio, chiedendo che il rilevatore incriminato venga rimosso e riposizionato in un punto con maggiore visibilità: “Il mio obiettivo è quello di sensibilizzare, nel senso che non vorrei che capitasse ad altre persone quello che è capitato a me”.

Francesco Rosso

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