Di lavoro "agganciano" i senzatetto che vivono per le strade di Torino, offrendo loro supporto materiale ed emotivo. Ma gli stipendi che "ricevono sono da fame, ben al di sotto della soglia di povertà". Protagonisti della vicenda sono i lavoratori della Cooperativa Valdocco del servizio Boa della Città, per persone senza dimora.
Due giorni di mobilitazione
A denunciare la situazione è la Cub Sanità, che ha dato il via ad un presidio questo pomeriggio davanti al Comune. Un'iniziativa che si inserisce in una due giorni di mobilitazione, che culminerà domani con un corteo da piazza Bengasi fino al Grattacielo della Regione.
"Condizioni contrattuali inaccettabili"
"Le nostre condizioni contrattuali - hanno spiegato in un volantino - sono inaccettabili, i nostri inquadramenti non corrispondono alle mansioni richieste".
"Inoltre - aggiungono - siamo costantemente esposti a rischi di ogni tipo (biologico, violenza verbale e/o fisica)".
Si tratta di lavoratori e lavoratrici che lavorano principalmente di sera e la notte, dalle 20 alle due di mattina. Di giorno spesso però si occupano di servizi ambulatoriali.
Le richieste
Tra le richieste l'aumento salariale, il pagamento delle ore supplementari, la retribuzione di tutte le ore di permesso studio. Ad incontrare i manifestanti l'assessore alle Politiche Sociali Jacopo Rosatelli, che ha detto: "Siamo consapevoli che in certi appalti ci siano lotti con paghe più basse: stiamo cercando di intervenire su questi. Quando c'è il rinnovo del contratto in scadenza, come Comune c'è l'impegno da parte nostra ad adeguare le tariffe".
No al Ddl Sicurezza
A qualche centinaio di metri di distanza, in piazza Castello, c'era invece il presidio per dire no alla conversione in legge del decreto Sicurezza. Una mobilitazione promossa tra gli altri da Anpi, Arci, Cgil, Europa Verde-Verdi, Extinction Rebellion, Fiom, Libera Piemonte, M5S e PD.
"Torsione autoritaria delle istituzioni"
Una norma definita "uno strappo gravissimo al sistema democratico: rappresenterebbe un ulteriore passo verso una torsione autoritaria delle istituzioni".
"Ci siamo mobilitati fin dall'inizio - spiega Federico Bellomo, Segretario Generale della CGIL Torino - per mettere insieme tutte le forze che vogliono contrastare questo decreto: quello che deve prevalere è l'obiettivo, cioè non farlo approvare e poi come contrastarlo nella pratica".
"I lavoratori devono continuare a fare sentire la loro voce"
"Andiamo -ha aggiunto - verso una fase sociale complicata: i lavoratori, e non solo, devono poter continuare a fare sentire la loro voce. L'obiettivo del Governo sembra essere il contrario, tacitare le opposizioni".
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