C'era grande attesa per queste due soste obbligatorie che avrebbero potuto cambiare tanto durante il GP di Monaco. E in effetti, tra strategie azzardate con scuderie che tentano coi due piloti di entrare nei punti (Racing Bulls e Williams), sorpassi tentati, riusciti, incidenti, attese di Safety Car che non è mai uscita dai box.
I primi sono comunque scappati via, e nel valzer delle due soste non è sostanzialmente cambiato nulla, perchè a nessuno è riuscito il sorpasso grazie a pit stop anticipati o ritardati. Però almeno questa regola ha tenuto alto un interesse che, coi soli trenini, forse si sarebbe chiuso al primo giro.
E così rimane confermata la classifica delle qualifiche: aveva ragione Leclerc, che a malincuore lascia a Norris una vittoria che l'inglese conquista dopo aver guidato sotto pressione del padrone di casa, ma con la migliore trazione McLaren che impedisce al pilota Ferrari di provare qualsiasi assalto. Piastri è terzo, davanti a Verstappen che si ferma per la seconda volta al penultimo giro (ha invano aspettato una bandiera rossa per cogliere una clamorosa vittoria) e a Hamilton davanti alla rivelazione del weekend, il giovane francese della Racing Bulls Hadjar.
È stata certamente una Monaco più interessante, con possibili scenari fino alla fine, ma per evitare che siano regole ad hoc a fare la differenza bisognerebbe riportare queste monoposto a dimensioni più "umane", come nei primi anni duemila, a discapito dei "tir" che guidano i piloti di oggi.
Tra una settimana la tanto attesa Barcellona: cosa cambierà? McLaren si è detta pronta a non farsi trovare impreparata al cambio di regolamento che potrebbe avvicinare i suoi rivali. E in più un Norris ritrovato, che vince una gara sotto tante pressioni ed è pienamente in gioco per il titolo mondiale.
Commenti