Tutti “fratelli” quando c’è da applaudire il “ragazzo di provincia”, Guido Crosetto, assurto alle più alte cariche dello Stato, ma di nuovo “coltelli” quando si tratta di ritornare all’attività politica di tutti i giorni. La situazione nella federazione provinciale di Fratelli d’Italia resta complicata e ogni settimana riserva nuove spigolosità.
Dopo il caso del circolo di Fossano, dove non era stato possibile celebrare il congresso per mancanza di tesserati, si apre un nuovo fronte a Savigliano. I dirigenti della sezione, presieduta da Maurizio De Lio, hanno rassegnato le dimissioni con una lettera inviata al presidente provinciale William Casoni.
Non sono state rese note le motivazioni, se non in riferimento a qualche generica annotazione sulla “scarsa considerazione e non valorizzazione delle persone”. Ma, al di là delle turbolenze nei circoli, sembra esserci qualcosa di più sotto la cenere: un crescente mugugno nei confronti dell’assessore regionale Paolo Bongioanni, cui viene rimproverata “una gestione eccessivamente personalistica che tiene in scarsa considerazione il partito e suoi organi”.
Nessuno si azzarda a dettagliare le critiche, ma il riferimento alle nomine è evidente. Le contestazioni si sarebbero esplicitate con toni abbastanza veementi nel corso di una riunione di partito svoltasi sabato 10 maggio, una settimana prima dell’arrivo ad Alba del ministro Crosetto.
Interpellato, Bongioanni respinge con fermezza le accuse. “Sono critiche destituite di fondamento. Mi confronto quasi quotidianamente con il presidente Casoni, che ho voluto più di altri alla guida della federazione provinciale. Mi sono speso – argomenta l’assessore – senza risparmio di energie in occasione dell’ultimo congresso provinciale, prova ne sia il fatto che un’amplissima maggioranza di dirigenti è con me. Per quanto riguarda le nomine ricordo che queste sono incarichi fiduciari in capo al presidente della Regione, Alberto Cirio, col quale mi interfaccio sistematicamente e con lealtà. Faccio presente, al riguardo, che è stato individuato dal collega di partito Carlo Riva Vercellotti un apposito algoritmo, strumento di inappuntabile rigore scientifico. Capisco le legittime ambizioni di ciascuno, tuttavia – osserva ancora Bongioanni – vanno valutate le professionalità in base ai ruoli da assegnare. Ciò premesso, anche per smentire le voci giornalistiche che riferivano di attriti tra me e il presidente Cirio a proposito dell’imminente nomina al vertice dell’Atl cuneese, faccio presente che il primo ad avere proposto il nome di Mariano Occelli sono stato io, in tempi non sospetti, a margine dell’inaugurazione della Fiera di Borgo”.
Al presidente Casoni il compito di ricucire queste nuove frizioni nel momento in cui – dopo un anno e mezzo dal traumatico congresso provinciale – sembrava prossima ad essere sancita la pax con la destra identitaria.
Commenti