Un ragazzo di 19 anni ammazzato in strada, un tentato omicidio, un altro accoltellamento, una rissa. E' notte fonda sul fronte sicurezza in Barriera di Milano. L'escalation di episodi di cronaca, avvenuti nel giro di una manciata di giorni, ha messo in allarme i residenti e i commercianti del quartiere che da anni chiedono all'amministrazione comunale provvedimenti concreti. Soluzioni che - evidentemente - presidi, controlli e zone rosse non hanno risolto (e poco sembrano rincuorare le parole del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo). L'umore delle famiglie è esattamente come il cielo in questi giorni: nero.
"Ora manifestiamo noi"
Lo spaccio a tutte le ore del giorno e della notte tra corso Giulio Cesare e le vie limitrofe al mercato di piazza Foroni è il vero nocciolo della questione. Da sempre via Montanaro è crocevia di risse, compravendita di droga, scippi e situazioni al limite (compresi i tossici che si bucano in pieno mattino tra le auto in sosta). Chi paga? In primis i residenti che non si sentono tranquilli a uscire di casa dopo una certa ora. In particolare gli anziani ma anche padri e madri di famiglia che hanno timore a lasciare uscire i loro figli da soli.
Non solo la veglia
Ma Barriera di Milano non è solo degrado. Lo sanno bene gli ambulanti di piazza Foroni, intenzionati ancora una volta a far sentire la loro voce. Dopo la veglia di questa sera, promossa dalla parrocchia Maria Regina della Pace e dal Sermig, l'dea è quella di promuovere un evento che coinvolga il quartiere e il mercato. "Abbiamo delle idee in testa - racconta Vincenzo Torraco, il presidente della commissione mercato -. Vogliamo coinvolgere tutti quelli che amano Barriera: i cittadini, i negozianti ma anche la parrocchia della Pace che ci ha già dato la sua disponibilità. Perché così non va bene". Torraco è uno dei volti più conosciuti della vecchia piazza Foroni. Da anni mette la faccia per cambiare il volto del quartiere, per aiutare i suoi colleghi e la clientela. "Non ci nascondiamo, questi problemi danneggiano tutti - continua -. Per quello bisogna venirne a capo in qualche modo. Non vogliamo organizzare la solita marcia di protesta con striscioni e fischietti, ma qualcosa di diverso. Di colorato e di ludico. Che sia una festa ma anche una simbolica protesta che arrivi alle orecchie di chi dovrebbe tutelarci".
"Non ci fermeremo"
A tirare le fila del discorso c'è anche il presidente del Goia, Giancarlo Nardozzi. "Vogliamo muovere un po’ le coscienze e sensibilizzare il mondo della politica e di tutti coloro che possono fare qualcosa per Barriera - così Nardozzi -. Andremo avanti a oltranza, lo sottolineo. Stiamo preparando una lettera da indirizzare al prefetto, vogliamo che la nostra battaglia (che poi è quella di tutti i residenti) porti dei risultati".
Commenti