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Sport | 04 maggio 2025, 13:54

L'ultimo ballo di un campione vero: «La nostra storia regalerà emozioni in eterno»

FOTO e VIDEO - Affetto, orgoglio, emozione, gratitudine: all'Acinque Ice Arena è andata in scena questa mattina "The Last Dance" di Edo Raimondi, al suo passo d'addio nell'hockey giocato. Una festa memorabile organizzata da ex compagni e amici, tutti sul ghiaccio vestiti di giallo e di nero e con il numero 91 sulle spalle. In panchina due allenatori simbolo della sua epopea, Da Rin e Devèze, sugli spalti centinaia di persone, tutti con una sola parola da spendere: «Grazie»

L'ultimo ballo di un campione vero: «La nostra storia regalerà emozioni in eterno»

«Onestamente siete riusciti a lasciarmi senza parole… Non ci sono aggettivi per descrivere la storia che è stata e ciò che è stato anche oggi. Mi sento in un’altra dimensione, mi avete fatto un regalo pazzesco. Pensavo che le emozioni fossero finite a Caldaro in quella gara 5 e invece mi rendo conto che la nostra storia regalerà emozioni in eterno… Grazie a tutti quanti».

Sarà scontato, in quel ghiaccio che da quest’anno non sarà più graffiato dalla pattinata di Edo Raimondi, sentire la mancanza della sua classe, delle sue giocate, della sua leadership, del suo coraggio. Per chi però forse non lo conosce bene, vorremmo aggiungere anche questo: del numero 91 mancheranno anche la parole, soprattutto quella capacità di unire attraverso di esse cuore e cervello e di riuscire a pitturare quel quadro che tutti noi vede ritratti con le pennellate dell’emozione.

E allora questa storia che finisce, ma che in realtà mai finirà, non può non avere innanzitutto la didascalia del verbo di Edo, ancora una volta commosso e commovente dopo quel giro di pista di un mese fa, dopo quegli sguardi con capitan Vanetti, dopo quel magone che ancora non se ne è andato completamente. 

Varese, 4 maggio 2025: The Last Dance di un campione assoluto e di un simbolo di Varese. Basta leggere l’elenco dei nomi chi oggi è sceso sul ghiaccio dell’Acinque Ice Arena per capirlo: Marco Andreoni, Nicola Barban, Daniel Belloni, Gundar Berkis, Marcello Borghi, Pietro Borghi, Francesco Borghi, Lorenzo Broggi, Paolo Cervini, Matteo Cesarini, Alessandro Chiesa, Flavienne Conne, Tommaso Cordiano, Fedetico Cordin, Filippo Crivellari, Nicolò Fanelli, Domenico Ferrario, Maurizio Fiori, Jason Fritche, Dylan Ghiglione, Mauro Grisi, Chicco Malacarne, Marco Matonti, Filippo Matonti, Michael Mazzacane, Leonardo Mordenti, Massimiliano Mordenti, Daniele Odoni, Denis Perino, Sasha Petrov, Lorenzo Piccinelli, Alessio Piroso, Riccardo Privitera, Umberto Raimondi, Pierandrea Raimondi, Alessandro Re, Andrea Schina, Sasà Sorrenti, Christian Stucki, Tommaso Terruggia, Gianluca Tilaro, Alessandro Tura, Andrea Vanetti, Davide Xamin.

Gialloneri da una parte, “nerogialli” dall’altra, tutti con il numero 91 griffato sulla schiena, tutti a pattinare e segnare e ridere e ansimare e scherzare nel nome di un amico e di una guida. Chi non è potuto esserci - tra gli altri Francis Drolet,  Mathieu Desautels, Daniel Tedesco, Hector Majul - ha lasciato un videomessaggio, trasmesso sul maxischermo durante l’unico intervallo di un match durato 50 minuti, finito 8-6 per i “nerogialli” e molto apprezzato dalle centinaia di tifosi giunti in via Albani.

Sulle due panchine, col sorriso stampato sul volto, felici entrambi di essere parte di questa grande festa - organizzata in primis dal capo-popolo Alessio Piroso e poi da tanti altri amici (anche VareseNoi ha dato il suo contributo) - varesina, i coach Massimo Da Rin e Claude Devèze: «Bello, bellissimo - dice emozionato il primo - sono contento soprattutto per lui. Questa è un giorno speciale per tutto l’hockey varesino e non solo» il saluto del primo. «Mi ricordo il mio primo anno qui, Edo era capitano, ma già aveva tanti impegni di lavoro. Quando dovetti prendere la decisione di confermarlo o meno in quel ruolo, lui fu il primo che mi disse “non potrò essere qui tutto il tempo, è giusto che fai Andrea Vanetti". Anche in quell’occasione dimostrò che per lui la squadra viene prima di tutto. A Varese e a tutto l’hockey ha dato tanto, soprattutto il cuore, che ha messo sul ghiaccio ma anche fuori» il pensiero, toccante, del secondo.

Tutto questo - e tanto altro: il quadro che i compagni gli hanno regalato, il saluto commosso di Paolo e Luisella del Madera («il nostro rapporto va oltre hockey…»), gli abbracci della sua compagna e dei bambini della grande famiglia che è accanto a lui, i bastoni picchiati sul ghiaccio come a creare un picchetto d’onore, lo striscione della curva (“Grazie Edo”) and so on… - è stata l’ultimo ballo di Edo Raimondi.

La colonna sonora? We are the Champion, la canzone dei campioni. Nello sport e nella vita. Proprio come Edo.

Fabio Gandini

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