Il Nazionale

Cronaca | 04 maggio 2025, 07:03

Un altro comitato dice no al nuovo centro d’accoglienza: "Scendiamo in strada contro il degrado"

La manifestazione è in programma sabato 10 maggio in piazza Bengasi

Un altro comitato dice no al nuovo centro d’accoglienza: "Scendiamo in strada contro il degrado"

Sarà un maggio caldo, e di protesta, per il quartiere Nizza Millefonti. Dopo la conferma che nei locali dell’ex Telestudio di via Rocca De’ Baldi arriverà un centro d’accoglienza straordinario, in molti hanno cominciato a muoversi per esprimere, pacificamente, il loro disappunto. 

Il calendario

Oltre alla raccolta firme in calendario mercoledì 7 maggio, dalle 17 alle 20, al civico 389 di via Nizza, organizzata dal comitato spontaneo Nizza Millefonti, è in programma anche una manifestazione che avrà luogo sabato 10 maggio a partire dalle 16.30. L'appuntamento sarà in piazza Bengasi, di fronte all'ex Dazio e al capolinea della linea 1 della metropolitana.

In Italia ovunque sia stato creato un centro d’accoglienza sono aumentati criminalità e disagi, mi viene in mente l’ex hotel Parlapà ad Alpignano - ha dichiarato Matteo Rossino, portavoce del comitato Nizza Bengasi -, per questo siamo contrari a crearne uno in via Rocca de’ Baldi, non possiamo permettere che si aggiunga ai tanti problemi di degrado già presenti nel quartiere”.

La conferma

Tutto è nato lo scorso 23 aprile quando a Palazzo Civico, in risposta al question time del consigliere della Lega, Fabrizio Ricca, l'assessore ai Servizi sociali di Palazzo Civico, Jacopo Rosatelli,  ha ammesso la volontà da parte della cooperativa valdostana Le Soleil, di far nascere in via Rocca De’ Baldi un centro di accoglienza straordinario (Cas), gestito dalla prefettura, che potrà ospitare 50 persone e che potrà essere allargata, ove necessario, fino ad ospitarne altre 50.

Il centro, tuttavia, non è stato ancora attivato. Il motivo? Una questione tecnica legata ai permessi edilizi. Nel gennaio 2025, infatti, era stata presentata al settore Urbanistica del Comune una Scia (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) relativa all'immobile, ma il documento è poi risultato non valido a causa di alcune difformità edilizie. L'iter è stato quindi bloccato, in attesa che la società sanasse le irregolarità riscontrate.

Allo stato attuale, è molto probabile che la cooperativa presenti una nuova Scia, corretta e conforme alla normativa, per ottenere dal Comune i permessi necessari a riprendere i lavori e finalizzare l’apertura del centro.

Philippe Versienti

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