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Sport | 23 aprile 2025, 07:30

Il futuro del Lino Oldrini e della Pallacanestro Varese potrebbero passare da un mutuo

Ecco come il club che il primo agosto compirà 80 anni e il Comune di Varese vorrebbero cercare di bypassare i tagli agli enti pubblici per completare i lavori di rigenerazione dell'Itelyum Arena. Una strada che porterebbe finalmente all'aumento dei posti a sedere, all'efficientamento energetico e a quello acustico, quindi a più entrate e meno spese per un società più ricca

Il futuro del Lino Oldrini e della Pallacanestro Varese potrebbero passare da un mutuo

Un mutuo.

Per trovare quei soldi pubblici senza i quali  la rigenerazione del Lino Oldrini si interromperà a metà, rendendo più nebuloso il futuro di una Pallacanestro Varese che - anche prima dell'era che fa capo a Luis Scola - ha sempre e convintamente sostenuto di voler puntare su una “casa” rinnovata e performante per compiere un balzo in avanti nella propria capacità economica.

La strada dovrebbe essere stata tracciata in mesi di incontri tra gli interlocutori necessari della vicenda: il club che il prossimo primo agosto compirà 80 anni di vita e il Comune di Varese, proprietario dell’impianto. Due soggetti che ambiscono allo stesso obiettivo, completare la rigenerazione del palazzetto di Masnago, e che hanno quindi di concerto aguzzato l’ingegno per superare un problema non da poco: gli avvenuti tagli agli enti pubblici, Regione Lombardia compresa, che non consentono di sognare il bis di quei contributi (in totale circa 2,5 milioni di euro) che hanno reso possibile il primo lotto dell’opera, quello che ha portato alla creazione degli sky box all’interno della struttura e che è ancora in fase di ultimazione (entro l’estate è prevista la chiusura del cantiere esterno, poi ci sarà da pensare all’interno, dove mancano il museo e - in base al progetto iniziale - anche il bar ristorante e i locali da adibire a ufficio).

Pertanto, ricordato anche il nulla di fatto sul fronte del PNRR (nonostante la visita “pastorale” del presidente della Fip Gianni Petrucci a marzo 2022 avesse fatto subodorare il contrario…), come fare per migliorare ulteriormente l’Itelyum Arena? Giocarsi la carta del Credito Sportivo.

L’operazione è presto spiegata.

Ogni anno Palazzo Estense dà a Pallacanestro Varese, a titolo di “contributo spese” per la gestione del Lino Oldrini, una cifra che si aggira attorno ai 100 mila euro. Nel progetto discusso tra le parti, l’erogazione di questi 100 mila euro annuali verrebbe sospesa perché, contestualmente, il Comune di Varese aprirebbe presso il Credito Sportivo un mutuo della durata di 20 anni e per un ammontare di circa 2 milioni di euro.

Tale finanziamento sarebbe a tasso zero per i primi 5 anni, primo vantaggio. Il secondo vantaggio è che Pallacanestro Varese e Comune di Varese potrebbero immediatamente utilizzare la nuova disponibilità economica per effettuare i lavori desiderati. Il terzo è che ci penserebbe Palazzo Estense a restituire il prestito, versando di volta in volta al Credito Sportivo i 100 mila euro annuali non più corrisposti a Pallacanestro Varese (con 100 mila euro per 20 anni si arriva all’ammontare nominale del finanziamento, esclusi i costi che però andranno calcolati su 15 anni e non su 20) e trasformando così una spesa corrente in un investimento.

Manca un pezzo importante del ragionamento: quali lavori? Essenzialmente di tre tipi: quelli che aumenterebbero la capienza dell’arena (nella parte sopra alla curva nord), quelli di efficientamento energetico e quelli di efficientamento acustico, indispensabili per riconsegnare il palazzetto varesino alla possibilità di ospitare concerti ed eventi in generale.

Il circolo virtuoso è non solo facilmente individuabile, ma fondamentale per il futuro del club: efficientamento energetico significherebbe finalmente meno spese; i posti in più e, soprattutto, la chance di guadagnare concretamente dagli eventi comporterebbero invece maggiori entrate.

Meno spese, più entrate: nient'altro che quel futuro economicamente più solido che rimane la scommessa numero uno della società che si è formata sotto l’egida de “El General”.

Fabio Gandini

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