Con voto a maggioranza venerdì sera, 27 settembre, nella Sala Consigliare del Comune di Demonte il Consiglio dell'Unione Montana Valle Stura si è riunito riconfermando presidente Loris Emanuel, sindaco di Moiola, in corsa anche alle elezioni provinciali.
Nominata la nuova Giunta, vicepresidente è Sabrina Rocchia, sindaco di Pietraporzio a cui si uniscono Roberta Robbione, sindaco di Borgo San Dalmazzo, Adriano Bernardi, sindaco di Demonte, Giuseppe Cornara, sindaco di Vinadio, e Massimo Draperi assessore del Comune di Roccasparvera.
Il presidente Emanuel spiega la scelta: “Il principio che guida la composizione della nuova Giunta sta nel rispetto dello Statuto che richiede un equilibrio territoriale, cosa non facilissima con una valle lunga 60 Km. La presenza dei 3 Comuni, Demonte come “capitale amministrativa”, Borgo come “capitale simbolica” e Vinadio “capitale economica”, va proprio in questa direzione. La ritengo fondamentale per il futuro della valle intrecciando gli interessi nel modo più eterogeneo possibile unendo le necessità dall'alta alla bassa valle. Le altre due nomine, invece, intendono rappresentare subambiti ottimali per le caratteristiche tra i Comuni. Per dimensione e caratteristiche i Comuni sono, quindi, rappresentati in Giunta”.
Una votazione tutt'altro che lineare e scontata, ma che si è portata dietro molti confronti fino alla seduta di ieri sera. Intanto l'ente era ancora “scoperta” da una governance.
Solo lunedì scorso l'assemblea dei sindaci ha dato mandato al presidente uscente di presentare il suo programma e proposta di Giunta.
Tutti presenti i 17 delegati, tra cui i 4 delle minoranze, ma alla votazione si è giunti con due assenti e tre astenuti raggiungendo la maggioranza con 12 favorevoli. Non essendo stata trovata l'unanimità è stato anche proposto di votare il rinvio, poi evitato.
Il programma si è cardinato su due aspetti fondamentali per il metodo di lavoro e per questo è stato stabilita l'indizione entro 6 mesi dei cosiddetti Stati Generali della Valle Stura. I 17 consiglieri in tale occasione saranno chiamati a fare un bilancio e una valutazione del lavoro svolto nei 10 anni passati e dovranno individuare gli obiettivi programmatici per i prossimi 10 in un'ottica di condivisione.
Il forte calo demografico impone ragionamenti strutturali per i servizi legati alla scuola. Pochi bambini ma costi in aumento. E poi la sanità, la difesa dell'ospedale di Demonte e dei presidi sanitari, o il sociale con la casa di riposo di Vinadio e la “Sousta” gestiti con il Consorzio Socio Assistenziale del Cuneese, oltre ai tanti progetti di invecchiamento attivo che tardano l'entrata nelle strutture grazie alla collaborazione con le associazioni territoriali.
Turismo, agricoltura, foresta, sport e viabilità tengo alta l'attenzione dell'ente e la necessità di stare al passo con le nuove necessità.
“Per lo sport – spiega il neo presidente dell'Unione Montana Valle Stura - sono stati realizzati interventi con disomogeneità nati grazie ai fondi a Pnrr che poi rischiano di non avere un futuro, vorremmo quindi creare un polisportiva di valle, che offra un servizio adeguato, ma legata a un sistema ricettivo per la promozione del territorio”.
Realtà quella delle Unioni Montane che sono oggetto di analisi della Regione Piemonte per l'imminente riforma degli enti locali e che qualche nostalgico preferirebbe sostituire con le “vecchie” comunità montane.
“Dopo 10 anni di Unione dei Comuni – conclude Emanuel - si è in qualche modo chiuso un percorso, la nostra tra alti e bassi è rimasta coesa con i suoi 14 dipendenti e 7 collaborazioni. In vista della scadenza della riforma, che potrebbe uscire in primavera, serve una linea comune e strutturata adeguata ai forti cambiamenti che stanno avvenendo, ecco perché con gli Stati generali sarà possibile fare il punto della situazione. E' stato un percorso di ricostruzione che ha ridato dignità all'Unione Montana, ma adesso occorre fare un adeguamento, che guardi al futuro dalla scuola al sociale dalla viabilità al turismo, agricoltura e forestale. Ci sono tanti aspetti, come anche la gestione associata per i servizi ai cittadini e alle imprese. La responsabilità di chi è stato eletto è ridare centralità al Consiglio dell'Unione.
Prima abbiamo puntato molto sull'assemblea dei sindaci, con mera funzione consultiva, ma è il Consiglio ad avere il titolo e la forza poi per mettere a terra le decisioni. Le competenze del Consiglio vanno esercitate appieno".
Commenti