"Apprezzo la scelta compiuta dal vicesindaco, che ha privilegiato la prosecuzione dell'impegno amministrativo iniziato poco più di due mesi fa rispetto alla proposta di candidatura per le elezioni regionali". Così il sindaco Alessandro Mager commenta il dietrofront del suo vice Fulvio Fellegara, che si è sfilato dalla lista compilata dal Pd per il collegio imperiese, aprendo un "buco" da colmare in fretta con la campagna elettorale già lanciata.
Tant'è che la direzione provinciale dei dem è stata subito riconvocata d'urgenza per domani sera, dopo quella di lunedì scorso che aveva partorito la "griglia" definitiva. Ma i travagli del partito ed i conseguenti dubbi che, nelle ultime ore, si sono fatti spazio nella testa del leader di Generazione Sanremo, indipendente sostenuto da esponenti dell'area Schlein del capoluogo ma avversato dall'Unione cittadina matuziana, hanno fatto scoppiare il caso politico che ora agita il centrosinistra locale. Qualcuno si spinge a ipotizzare il rischio di eventuali riflessi nell'ala progressista della maggioranza a trazione civica di Palazzo Bellevue (Partito democratico più la stessa Generazione Sanremo), la quale conta su due assessori e due consiglieri, frutto dell'accordo al ballottaggio che, di fatto, ha determinato la vittoria di Mager.
"Le dinamiche interne ad alcune forze della coalizione non mi riguardano - taglia corto il sindaco - e sono concentrato nel portare avanti il progetto amministrativo da poco avviato. E il vicesindaco ha dimostrato, con la sua decisione, tutta la sua passione a favore di Sanremo". D'altronde, se avesse accettato la candidatura non avrebbe avuto l'amministrazione dalla sua parte, al massimo qualche esponente a titolo personale. Il blocco civico non si sarebbe schierato, perché lo stesso Mager che di sinistra non è (in passato ha avuto la tessera di Forza Italia) ha sottolineato più volte che l'accordo con Fellegara (come leader della coalizione di centrosinistra alle Comunali del giugno scorso) è di natura amministrativa e non politica. Il passo indietro dell'ex segretario provinciale Cgil risolve sul nascere il rebus dell'eventuale sostituzione in giunta, nel caso in cui fosse stato eletto in Regione. Un problema in meno nella fitta agenda del neo sindaco di Sanremo.
A Fellegara non è andato giù l'accoppiamento in lista con la consigliera imperiese Loredana Modaffari, determinato dalla votazione nella movimentata direzione provinciale di lunedì. Avrebbe voluto fare tandem con Deborah Bellotti, capogruppo dem nel Consiglio comunale di Imperia. Decisivi i voti dei rappresentanti sanremesi, contrari alla candidatura del vicesindaco per non correre il rischio di alterare gli equilibri nell'eterogenea maggioranza. La goccia che ha fatto traboccare il vaso. "Non sarò candidato, ma lavorerò con il massimo impegno per sostenere Andrea Orlando", assicura Fellegara, che il candidato presidente del campo largo voleva con decisione nella lista Pd. Domani potrebbero incontrarsi, per un ultimo chiarimento, dato che l'ex ministro sarà a Sanremo (al Nazionale, ore 17) per aprire il primo tour elettorale.
Nessun commento ufficiale da parte di Enrico Ioculano, consigliere regionale uscente ed ex sindaco di Ventimiglia, già considerato favorito tra i candidati dem imperiesi (in coppia con Manuela Giraudo) e adesso ancora più forte, a maggior ragione, con l'uscita di scena di Fellegara, l'uomo nuovo del centrosinistra che alle amministrative di Sanremo era stato capace di raccogliere quasi 5 mila consensi (circa il 20% dei votanti) candidandosi a sindaco. A chi gli è vicino ha comunque confidato di essere rimasto sorpreso dalla rinuncia di quello che poteva essere un suo forte competitor interno (che, però, aveva detto di stimare ma non temere), tenuto conto che nel bacino provinciale l'attuale forza del Pd può portare a un solo eletto, quasi certamente attraverso il conteggio dei resti, come accaduto allo stesso Ioculano nel 2020, pur avendo raccolto circa 4.300 preferenze.
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