La qualità che Oscar Piastri e Charles Leclerc hanno messo in pista a Baku è l'ennesima conferma di quanto questo mondiale di Formula 1 stia regalando tanto interesse e spettacolo a ogni gara, con un verdetto sempre poco scontato.
E infatti poco importa se il monegasco ha vanificato la pole position numero 26 in carriera (eguagliato Mika Hakkinen), la McLaren ha dimostrato di avere ancora qualcosa in più del Cavallino. Il dato confortante di Ferrari è arrivato col vantaggio accumulato prima della sosta sulla papaya dell'australiano, poi Leclerc dopo aver subìto il sorpasso ha saputo stare lì anche con la gomma dura ma con Piastri che ne aveva sempre un po' di più per amministrare e difendersi, in certi casi anche alla grandissima.
A quattro giri dalla fine, il crollo improvviso della gomma di Leclerc: con Perez che si avvicina, sorpassa e subisce il controsorpasso del monegasco, che agevola Sainz a prendersi la terza piazza ai danni della Red Bull. Poche curve dopo, l'incidente tra Perez e lo spagnolo che di fatto chiude le ostilità e salva il podio di Leclerc, mandando a punti anche i giovani Colapinto su Williams e Bearman con la Haas, e portando in maniera rocambolesca Russell sul podio.
Si va via da Baku con un dato certo su tutti: per quanto il mondiale piloti non abbia ancora eletto il vero rivale di Mx Verstappen (e potrebbe anche non succedere mai), Ferrari e McLaren sono i team del momento, capaci di rendere incerto ogni singola tappa come quella azera.
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