È nata dalla Sagra dell’Uva e celebra i cinquant’anni proprio alla vigilia della festa dedicata alla tradizione agricola del paese. La Pro loco di Bricherasio oggi, domenica 15 settembre, festeggia 50 anni e alle celebrazioni parteciperanno alcuni dei giovani fondatori che il 28 dicembre del 1974 firmarono dal notaio a Bibiana l’atto costitutivo dell’associazione. “Dal 1969 avevamo ripreso la tradizione della Sagra dell’Uva che era stata abbandonata per una quindicina d’anni. Allora ‘andava tutto bene’: non c’erano bisogno delle formalità necessarie oggi, ma man mano nacque l’esigenza di dare una forma giuridica al soggetto organizzatore” racconta Claudio Bonansea, primo presidente della Pro loco di Bricherasio e tra i fondatori.
Non solo Sagra dell’Uva
Lui, assieme ad altri giovani del territorio, ripresero la manifestazione che aveva resistito per pochi anni del dopoguerra: “Era una festa antica che si svolgeva già nell’Ottocento. L’idea di riproporla era nata all’interno dell’organizzazione agricola giovanile Club 3P (Provare, Produrre, Progredire, ndr) e prese corpo con il coinvolgimento di tutte le frazioni di Bricherasio”.
L’ultima Sagra dell’Uva che si svolse senza un vero e proprio soggetto organizzatore fu quella del 1974: “Poi fu indetta una riunione tra i giovani di tutte le frazioni per arrivare alla costituzione della Pro loco”.
Nei primi mesi del 1975 l’associazione poteva contare solo sulla buona volontà dei giovani: “All’inizio non avevamo nulla, nemmeno una sede. In questi cinquant’anni il miglioramento è stato importante: ora abbiamo mezzi e attrezzature” commenta Flavio Bonansea che non è mai uscito dal direttivo dal 1974 fino ad oggi. “Tuttavia, anche con pochi mezzi, iniziammo a curare la festa di San Bernardino, proponemmo la prima festa di Pasquetta e organizzammo la festa di San Giovanni in frazione Cappella Moreri” aggiunge. In cinquant’anni sono nove i presidenti che si sono susseguiti: “Dopo Claudio Bonansea toccò a Enea Busso, poi Ermanno Morero. Negli anni successivi tornò Claudio Bonansea a cui poi successe Franco Bolla, Angelo Franzetti, Enrico Bonansea, Severino Morero e infine Alberto Godino” elenca Flavio Bonansea.
Bocce e carte ‘al cherosene’
Tra le più grandi soddisfazioni della neonata Pro loco ci fu il torneo di scala quaranta che a fine degli anni Settanta contò 1.054 giocatori. “In un locale di proprietà dell’ex orfanotrofio tra il municipio e la caserma dei Carabinieri il venerdì e il sabato d’autunno e d’inverno, quando il lavoro in campagna era meno pesante, organizzavamo gare a carte. Non c’era un impianto di riscaldamento così accendevamo le stufe e la sera tornavamo a casa con un forte odore di cherosene addosso” ricorda Claudio Bonansea.
Non sono i soli giocatori che Pro loco soddisfò: “Erano tanti in paese i giocatori di bocce e alcuni molto bravi – racconta –, da anni chiedevano un bocciodromo ma il Comune non trovava il modo per realizzarlo. Così noi costruimmo i campi che ancora oggi sono operativi utilizzando un contributo regionale, comunale e i fondi propri”. Le feste infatti cominciarono a rendere e a permettere di incamerare le risorse per rifornirsi di attrezzatura e organizzare altri eventi: “Emblematico è il successo della Sagra della Costina. Tra il 1999 e il 2000 a Cappella Moreri si svolse la prima edizione in cui facemmo cuocere 74 chili di costine e salsiccia. Nel 2024 i chili di costine cotte sono stati 36.000 e 600 quelli di salsiccia. Le nostre feste sono cresciute di anno in anno”.
L’orgoglio per la sede e i numeri delle vie
Con la crescita dell’associazione si fece più intenso il bisogno di una sede e di un magazzino: “Avevamo bisogno di ‘fare cassa’ per ottenere la sede che sognavamo la notte e che venne realizzata grazie allo spirito trascinatore di Severino Morero. Fu necessaria la sua ostinazione perché solamente la discussione con il Comune per giungere all’assegnazione del terreno su cui costruirla durò cinque anni”.
Per rintracciare un altro motivo d’orgoglio della Pro loco bisogna tornare però agli anni Ottanta, quando i membri dell’associazione diedero un nome alle vie e un numero alle case di Bricherasio: “Nel 1980 compilammo il registro della toponomastica del paese, di cui il Comune era sprovvisto. Allora non c’erano i numeri civici alle porte delle case e, poiché noi conoscevamo bene il territorio, l’ente ci affidò il compito di posizionarli assieme ai pali e ai segnali con i nomi delle vie”.
Cambia il modo di fare festa
Lo sguardo sul futuro dell’associazione è ora affidato al presidente Alberto Godino: “Il mio auspicio è che i soci meno giovani della Pro loco continuino a starci dietro e che noi riusciremo a fare la stessa cosa tra una trentina di anni con i ragazzi che entreranno in associazione”. In cinquant’anni è cambiato il modo di fare festa e l’associazione ha dovuto adattarsi: “Ripercorrendo i programmi degli eventi del passato ci siamo resi conto che un tempo bastava un ballo a palchetto e pochissimo intrattenimento. Ora non basta semplicemente fornire un’occasione per stare assieme: il pubblico vuole degli eventi di richiamo. Per questo è importante che nelle Pro loco entrino i più giovani affinché possano guidare le scelte dal punto di vista musicale ed artistico ben sapendo che continua ad essere importante il sostegno di chi è in associazione da tanto tempo”.
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