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Politica | 14 agosto 2024, 10:16

L’unico stress ferragostano della politica cuneese riguarda la Provincia

A giorni l’indizione delle elezioni per il Consiglio provinciale, che vede tra i più attivi il presidente Luca Robaldo e il segretario provinciale Pd e neoconsigliere regionale Mauro Calderoni. Dal centrodestra Fratelli d’Italia intenzionata a mandare in campo Rocco Pulitanò

L’unico stress ferragostano della politica cuneese riguarda la Provincia

La politica cuneese chiude bottega per Ferragosto ma con un occhio vigile alle imminenti elezioni del Consiglio provinciale. Entro martedì 20 agosto, infatti, il presidente della Provincia Luca Robaldo emanerà un decreto per indire i comizi elettorali, vale a dire aprire la procedura amministrativa che porterà il 29 settembre sindaci e amministratori comunali (esclusi gli assessori delle città oltre i 15 mila abitanti perché non più consiglieri) dei 247 Comuni della Granda ad eleggere i 12 componenti il nuovo Consiglio provinciale.

Una votazione che – lo ricordiamo – non interesse in questa tornata il presidente ma soltanto il Consiglio.

Salvo sorprese, si prospettano tre liste: una civica di centro, ispirata e redatta dallo stesso Robaldo, che sostituisce, rivede e amplia quella che nel 2021 era stata denominata “Granda in Azione”; una di centro-sinistra che dovrebbe riproporre la precedenza esperienza anche se già si sa che perderà Silvano Dovetta, che passerà nella lista ex Azione, e una di centro-destra, inteso nell’accezione classica con Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

Mentre quest’ultimo schieramento attende indicazioni dal presidente regionale Cirio, per la formazione degli altri due sono da giorni incollati al telefono il presidente Robaldo e il neoconsigliere regionale Pd Mauro Calderoni, in quanto segretario provinciale Pd. Entrambi vorrebbero arrivare a definire le loro rispettive squadre entro fine agosto (la scadenza per la presentazione delle liste è l’8 e il 9 settembre).

Apparentemente la sfida è tra loro due ma a voler essere più ficcanti in ballo c’è anche una “pesatura” nel centrodestra, dove Robaldo – forte del successo di Marco Gallo nella lista Cirio alle regionali – vorrebbe rafforzare la componente moderata in ottica civica. Non per nulla, con buona dose di perfidia, gli avversari di sinistra l’hanno già bollata “lista cinica”.

Robaldo punta a tre consiglieri, sperando in un quarto. I nomi forti sono quelli di Vincenzo Pellegrino (Cuneo) e Silvano Dovetta (Venasca). Resta in bilico la ricandidatura di Pietro Danna (Monastero Vasco), capo di segreteria dell’assessore Gallo in Regione. A indurlo a scendere di nuovo in pista l’ipotesi della candidatura di Rocco Pulitanò (Fratelli d’Italia), suo omologo all’assessorato all’Agricoltura guidato da Paolo Bongioanni. Una sfida a singolar tenzone tutta in chiave monregalese.

Ancora a proposito di lista Robaldo, tra le possibili new entry, Ivana Casale, sindaca di Manta e Clelia Imberti, vicesindaco di Borgo San Dalmazzo.

Calderoni – dopo la vittoria di Alba e la conferma delle città di Bra e Saluzzo – conta su cinque consiglieri, nonostante la defezione di Dovetta e il fatto che Astesano (Dronero) pare intenda chiamarsi fuori dalla mischia.

I primi nomi che si sentono in queste ore sono quelli degli uscenti Bruna Sibille (Bra), Davide Sannazzaro (Cavallermaggiore) e (forse) l’ultimo entrato Loris Emanuel (Moiola) a cui potrebbero aggiungersi quelli del neosindaco di Alba, Alberto Gatto e del giovane consigliere saluzzese Andrea Tagliano.  

Robaldo e Calderoni si tengono abbottonati, segno che entrambi attribuiscono alla partita della Provincia una valenza politica rilevante, per quanto si tratti di vicenda che interessa esclusivamente gli addetti ai lavori. I partiti di centrodestra hanno informalmente fatto sapere che affronteranno la questione solo dopo le grigliate di Ferragosto.

La curiosità politica maggiore riguarda Forza Italia, dal momento che è proprio sul terreno dell’area moderata di centrodestra che Robaldo si sta muovendo. È pensabile che lo faccia senza che Alberto Cirio, di cui è stato coordinatore della sua lista regionale, ne sia a conoscenza?

Per gli azzurri probabile un ritorno di Massimo Antoniotti, già presidente della Provincia per una breve parentesi dopo Federico Borgna, mentre dalle valli dell’Infernotto potrebbero scendere in pista o il sindaco di Bagnolo, Roberto Baldi, o quello di Barge, Ivo Beccaria, amministratori entrambi vicini al consigliere regionale azzurro Franco Graglia. Poco probabile – nonostante se ne sia parlato parecchio nei giorni scorsi - la candidatura di Roberto Dalmazzo, sindaco di Lagnasco che due anni fa aveva sfidato Robaldo alla presidenza.

Per quanto riguarda la Lega, verosimile una riconferma di Simona Giaccardi (Fossano) e Stefano Rosso (Sommariva Perno).

Fratelli d’Italia – come anticipato – si affida al monregalese Rocco Pulitanò.

Giampaolo Testa

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