Una delegazione di avvocati, parlamentari e rappresentanti di associazioni, questa mattina, ha visitato la Casa Circondariale "Lorusso-Cotugno" di Torino per accertarsi delle condizioni dei detenuti e del personale alla luce dei suicidi, degli atti autolesivi, delle aggressioni e più in generale dei momenti di tensione avvenuti nei primi mesi del 2024. La visita è stata promossa dal Dipartimento Carcere del Movimento Forense insieme all’associazione Nessuno Tocchi Caino e alla Camera Penale “Vittorio Chiusano” del Piemonte occidentale e della Valle d’Aosta con il sostegno del Consiglio dell’Ordine forense di Torino.
La situazione
All'ordine del giorno la situazione critica che tutta la popolazione carceraria sta vivendo a causa del sovraffollamento (con 1500 persone attualmente detenute a fronte di una capienza di circa 1100 posti) e dell'eccessivo caldo di quest'estate simbolo della crisi climatica: “Ci hanno fatto visitare - ha sottolineato il vice-presidente della Camera Penale “Vittorio Chiusano” Maurizio Basile – solo una sezione del padiglione B, a detta dei detenuti una delle più tranquille, senza la possibilità di recarci in quella più difficile, ufficialmente a causa di alcuni momenti di tensione. Purtroppo abbiamo constatato che gli ingressi in carcere non sono destinati ad esaurirsi e andranno ad aggravare le condizioni di degrado, con almeno 2 persone costrette a convivere in celle di 9 metri quadrati spesso assediate dagli scarafaggi; qui si viola anche la Costituzione, che stabilisce come la pena debba puntare alla rieducazione del condannato”.
L'analisi politica di Rossomando e Conticelli
Ad analizzare politicamente la situazione è stata la vice-presidente del Senato Anna Rossomando: “Confermiamo – ha commentato – le condizioni di invivibilità del carcere, indipendentemente dalla buona volontà e dagli sforzi fatti per migliorare la struttura. A questo si aggiunge la carenza di personale, con gli agenti di polizia penitenziaria sotto organico di 200 persone: se la situazione di una sola struttura è questa, le 500 più 500 unità promesse dal Governo sono solo acqua fresca e non bastano per far fronte a questa grave situazione”.
Rossomando ha poi suggerito alcune soluzioni: “Quelli che escono effettivamente dal carcere - ha proseguito – sono molti meno rispetto a quelli che ne avrebbero diritto: per questo occorre lavorare sulle pene alternative, sulla liberazione anticipata come richiesto con la 'proposta Giachetti' e sulle misure di alleggerimento come quelle attuate durante il Covid-19 rinforzando la detenzione domiciliare. Servono interventi urgenti perché un carcere così può solo produrre insicurezza”. A rincarare la dose ci ha poi pensato la consigliera regionale del PD Nadia Conticelli: “Andrebbe - ha dichiarato – raso al suolo e rifatto completamente, perché non hanno più effetto nemmeno gli interventi di derattizzazione”.
Il commento di Maria Grazia Grippo
Della delegazione ha fatto parte anche la presidente del Consiglio Comunale Maria Grazia Grippo: "Agosto - ha commentato - è sempre un mese difficile nei luoghi di sofferenza e fragilità perché piccole incomprensioni, come al momento della consegna settimanale della spesa, a causa dell'esasperazione possono trasformarsi in momenti di tensione. È apprezzabile, però, lo sforzo umano dimostrato dalla direttrice e dalla responsabile educativa per non lasciare tutto nell'indifferenza".
Grippo si è poi soffermata sulla necessità di migliorare le condizioni di detenzione in una struttura sovraffollata: "Ci sono - ha proseguito - importanti lavori di ristrutturazione sulle docce e i segmenti più ammalorati e si sta pensando almeno al condizionamento degli spazi comuni, ma occorre programmare una manutenzione ordinaria e straordinaria; il polo sanitario, ad esempio, è un punto di riferimento nazionale, ma trova posto in sale piccole e quindi inadeguate".
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