Il Nazionale

| 08 luglio 2024, 16:12

Emergenza inquinamento, Genova nella morsa dei fumi delle navi e del traffico automobilistico

La nube nera che esce dalle imbarcazioni in porto e invade la città, le lunghe code verso i traghetti. Un mix che rischia di incrementare i rischi per la salute pubblica e la qualità della vita. La consigliera comunale Donatella Alfonso (Pd) propone interventi urgenti per implementare il "cold ironing" e migliorare la gestione dei flussi dei flussi di veicoli, per una città più vivibile e sostenibile

Emergenza inquinamento, Genova nella morsa dei fumi delle navi e del traffico automobilistico

Nelle ultime settimane, l'incremento del traffico dei traghetti e navi da crociera e le lunghe code di auto per raggiungere il terminal traghetti hanno fatto emergere gravi preoccupazioni legate all'inquinamento a Genova. 

I FUMI DELLE NAVI: UN PROBLEMA ANNOSO

Il primo elemento di preoccupazione riguarda i fumi delle navi. L'aumento del traffico marittimo, soprattutto durante l'estate, porta a un intensificarsi dell'inquinamento atmosferico. 

Gli abitanti del quartiere di San Teodoro sono sempre più preoccupati per l'inquinamento causato dalle attività portuali, in particolare dal traffico dei traghetti. Dopo l'intervento del difensore civico Francesco Cozzi, varie associazioni e comitati locali si sono mobilitati per affrontare il problema.

Nei mesi scorsi sono state organizzate diverse assemblee pubbliche sul tema proprio per discutere e pianificare azioni concrete. Le associazioni hanno avanzato diverse richieste, tra cui il completamento del cold ironing, l'elettrificazione delle banchine e l'adozione di carburanti a basso contenuto di zolfo. Hanno inoltre chiesto il ripristino delle centraline di monitoraggio dell'Arpal e un monitoraggio epidemiologico della popolazione.

La consigliera comunale del Partito Democratico, Donatella Alfonso ha evidenziato come i fumi, trasportati dai venti, raggiungano le zone abitate, causando disagi significativi alla popolazione:

“Durante le riunioni in commissione, si è evidenziato come ogni estate si ripresenti il problema senza trovare una soluzione definitiva. I venti portano i fumi verso le zone abitate, causando disagi. Io stesso abito in una zona colpita dai fumi, e posso testimoniare che questi arrivano fino in zona San Teodoro e oltre, dipendendo dalla direzione del vento”, ha dichiarato Alfonso.

Nell’ultima commissione consiliare, è stata discussa la necessità di implementare il "cold ironing", una soluzione che potrebbe ridurre drasticamente le emissioni. Tuttavia, la realizzazione di centrali elettriche sulle banchine, come quella di Voltri, è ostacolata dalla mancanza di regolamentazioni nazionali

In Italia, la programmazione del cold ironing è in ritardo su diversi fronti: autorizzazioni, creazione di una piattaforma informatica unitaria per monitorare i progressi e allineamento tra la programmazione infrastrutturale e quella finanziaria

“Attualmente in Italia non esiste una normativa che regoli la gestione dell'erogazione dell'energia elettrica per le navi. Questo crea un vuoto normativo che potrebbe essere superato con un accordo tra il comune e l'autorità portuale, ma che in realtà richiede una soluzione a livello nazionale”, ha spiegato Alfonso.

Un'altra criticità è rappresentata poi dai costi dell'energia erogata tramite cold ironing. Senza tariffe agevolate, sarebbe economicamente svantaggioso per gli armatori utilizzare l'elettricità di terra rispetto ai tradizionali motori a gasolio. Tuttavia, l'Europa ha ridotto l'accisa per incentivare l'uso del cold ironing.

L'esempio del porto di Amburgo, dove l’MSC, azienda che peraltro opera anche a Genova, ha raggiunto un accordo per fornire energia rinnovabile, dimostra che soluzioni sostenibili sono possibili e attuabili.

“Recentemente, ad Amburgo, l'MSC ha raggiunto un accordo con l'autorità portuale per fornire energia elettrica rinnovabile a tutte le navi da crociera dal 2025. Questo esempio dimostra come sia possibile trovare soluzioni innovative e sostenibili”, ha affermato Alfonso.

LE CODE PER ACCEDERE AI TRAGHETTI: UN INCUBO PER LA MOBILITÀ

Il secondo problema cruciale è rappresentato dalle lunghe code di auto che si formano per accedere ai traghetti. La chiusura improvvisa di uscite strategiche e la mancanza di una gestione adeguata del traffico hanno creato una situazione insostenibile, soprattutto nel nodo di San Benigno, già congestionato dai lavori in corso.

C'è il problema degli accessi ai traghetti, che è storico perché non è mai stato gestito in maniera adeguata: arrivi in colonna sotto il tunnel e poi dall'ufficio controllo dei documenti è un delirio”, ha sottolineato Alfonso.

La consigliera dem ha presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti sulle iniziative che il Comune intende adottare per affrontare questa emergenza

“Avrebbe senso far entrare chi va in porto e fare il controllo dei documenti dopo, magari trovando un'area apposita che al momento non esiste - suggerisce - In più, c'è un problema serissimo: quella area è completamente stravolta dai lavori del nuovo di San Benigno. Il venerdì sera hanno chiuso l'uscita della sopraelevata su via di Francia. Questo ha bloccato ancora di più l’area, poi quelli che devono venire da ponente verso il centro non riescono a uscire e quindi provano a uscire a Cornigliano, intasando così contemporaneamente tutta la circolazione”.

La proposta di trovare un'area di stoccaggio per le auto in arrivo e di migliorare la gestione dei flussi veicolari potrebbe ridurre significativamente i disagi. Inoltre, l'apertura di più varchi e l'aumento del personale ai controlli dei documenti sono misure necessarie per velocizzare le operazioni di imbarco.

“Come segnalato da più parti, l'accesso ai varchi portuali per l'imbarco sui traghetti sta complicando in maniera rilevante la già pesante situazione di traffico. Ho chiesto quindi alla giunta di conoscere quali iniziative stiano assumendo per gestire questa situazione, che entro la fine di luglio, con le partenze estive, rischia di creare ulteriori gravi disagi a tutta la zona, compresi residenti e operatori - , ha affermato Alfonso - È risaputo che d'estate c'è traffico di traghetti e vacanzieri, non è una novità. La novità è che in questo momento ci sono i lavori al nodo di San Benigno e chiudere l'uscita in questo periodo, mandando le auto sulla nuova rampa, crea una confusione enorme”.

LA NECESSITÀ DI AZIONI IMMEDIATE

È evidente che Genova sta affrontando una crisi di inquinamento e mobilità che richiede interventi immediati e coordinati tra Comune, Autorità Portuale e Governo. Il prossimo incontro dell'osservatorio sull'inquinamento rappresenta un'opportunità cruciale per presentare proposte concrete e avviare finalmente un cambiamento.

“È necessario che il Comune arrivi alla prossima riunione dell'osservatorio con proposte concrete per l'attivazione del 'cold ironing'. Solo così possiamo sperare di risolvere il problema dei fumi e migliorare la qualità dell'aria e la salute dei cittadini”, ha concluso Alfonso.

Le soluzioni esistono e, come dimostrato da altre città europee, possono essere implementate con successo.

Marco Garibaldi

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