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Politica | 19 giugno 2024, 12:55

Provincia, le elezioni hanno rimescolato le carte a ridosso del rinnovo del Consiglio di fine settembre

Il gruppo Granda in Azione perde Anna Maria Molinari, che dovrà essere sostituita perché non più consigliera comunale. Per contro, Mauro Astesano (Dronero) e Silvano Dovetta (Venasca), per diverse ragioni, si sono allontanati da “La Nostra Provincia”, la lista civica di centro sinistra nella quale erano stati eletti

Provincia, le elezioni hanno rimescolato le carte a ridosso del rinnovo del Consiglio di fine settembre

Fra tre mesi, domenica 29 settembre, si terranno le elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cuneo, che erano slittate a seguito della tornata amministrativa.

Nel frattempo, le elezioni europee e regionali dell’8 e 9 giugno, insieme al rinnovo degli organi della Fondazione CrC, hanno rimescolato le carte nel palazzo di corso Nizza.

Il gruppo Granda in Azione perde Anna Maria Molinari, non più consigliera comunale.

In verità, Molinari era stata eletta nella lista di centrosinistra “La Nostra Provincia, ma era poi transitata nel gruppo costituito originariamente da Pietro Danna e Vincenzo Pellegrino. 

In questi restanti mesi, avrebbe dovuto subentrarle Sara Tomatis, ma essendo questa assessore a Cuneo è incompatibile, quindi entrerà Loris Emanuel, sindaco di Moiola.

Ma non finisce qui. Il Consiglio provinciale – in vista del rinnovo – registra alcuni altri sommovimenti.

Mauro Astesano, sindaco di Dronero, dopo la scelta di nominare in capo al suo Comune Mauro Gola nella Fondazione Cuneo, è entrato in rotta di collisione col centrosinistra e coi vertici del Pd in particolare.

Silvano Dovetta, riconfermato sindaco di Venasca e presidente dell’Unione montana Valle Varaita, è stato tra i sostenitori di Marco Gallo, ex sindaco di Busca e già presidente del Bim (Bacino Imbrifero del Varaita), alle regionali.

I due – almeno in teoria – potrebbero aderire al gruppo Granda in Azione, che in questo modo si rafforzerebbe addirittura di un’unità passando da tre a quattro consiglieri nonostante la perdita della Molinari.

L’ appuntamento elettorale di fine settembre è ancora una volta di “secondo grado”, riguarda cioè esclusivamente i sindaci e i consiglieri comunali dei 247 Comuni della Granda.

Il presidente Luca Robaldo non è interessato dal rinnovo essendo sfalsate le scadenze tra presidenza e Consiglio provinciale. 

Dopo il positivo risultato ottenuto dalla Lista Cirio e l’eccellente affermazione  di Marco Gallo, che di questa era l’alfiere nella circoscrizione di Cuneo, le forze moderate del centrodestra vorrebbero riproporre analoga formula provando a tagliare fuori (o comunque relegare a posizioni marginali) Fratelli d’Italia e Pd.

Un disegno che trova però ostacoli dopo la riconferma del centrosinistra nei municipi di Bra e Saluzzo e il cambio di maggioranza ad Alba.

Trattandosi di voto “ponderato” (calcolato cioè in base al numero di abitanti di ogni singolo Comune) le città di Cuneo, Alba, Bra e Saluzzo potrebbero fare la parte del leone, più di quanto era successo nel 2021 quando la capitale delle Langhe era in mano al centrodestra.

Il Pd ha il dente avvelenato con Robaldo, ma da solo non ha la forza di conseguire la maggioranza.

Per contro, Lista Cirio e Forza Italia senza Fratelli d’Italia rischiano di andare a sbattere creando per di più un incidente diplomatico in seno alla coalizione di centrodestra che governa la Regione, con disappunto del governatore che vorrebbe pacificare a modo suo ma senza traumi la “sua” Provincia. 

Un “listone” unico, stilato sotto l’ombrellone col bilancino dello speziale, potrebbe essere ancora una volta la panacea.   

Per Robaldo, un altro test di tutto rispetto.

Giampaolo Testa

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