I Carabinieri di Alba hanno eseguito due provvedimenti restrittivi per reati a danno del centro di prima accoglienza di via Pola.
Il primo provvedimento ha riguardato di un cittadino gambiano 39enne che lo scorso 24 maggio era stato arrestato a Torino per resistenza a pubblico ufficiale e rimesso in libertà con la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiano presso i Carabinieri di Alba poiché, lo stesso, nel corso del giudizio, aveva dichiarato di risiedere ad Alba, in via Pola n 12.
L’uomo, tuttavia, era ben noto ai Carabinieri per le frequentazioni con pregiudicati e per essere consumatore di sostanze stupefacenti, oltre che per le sue continue occupazioni abusive e danneggiamenti proprio del centro ove aveva dichiarato di risiedere. Avendo lo stesso omesso di dichiarare di essere stato più volte allontanato da quel centro e di essere già stato deferito in stato di libertà proprio per occupazione abusiva, ma soprattutto, avendo omesso di presentarsi in caserma, come imposto dal giudizio a suo carico, è stato raggiunto da un provvedimento di aggravamento della misura richiesto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ed emesso dal GIP presso lo stesso Tribunale. Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato accompagnato dagli stessi Carabinieri di Alba presso la casa circondariale di Asti.
Dovrà, invece, rispondere di tentata estorsione ed occupazione abusiva continuata il 21enne sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora eseguita, dagli stessi Carabinieri albesi nel pomeriggio del 13 giugno scorso.
Il cittadino tunisino, sin dall’ottobre scorso, aveva assunto condotte violente nei confronti degli operatori dello stesso centro di via Pola, pretendendo di essere accolto nel centro senza averne diritto, luogo nel quale aveva commesso anche reiterati danneggiamenti.
Lo stesso, il 7 maggio scorso, era stato raggiunto anche da un provvedimento di divieto di frequentazione della zona della stazione ferroviaria di Alba (c.d. DASPO WILLY) richiesto dai Carabinieri ed emesso dal Questo di Cuneo per ulteriori reiterati danneggiamenti commessi in zona.
È bene, in ogni caso, ribadire come i due uomini, malgrado gli elementi raccolti a loro carico, debbano essere considerati innocenti sino all’emanazione di una sentenza definitiva di condanna.
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