La polizia cantonale ha fermato tre persone nel Locarnese accusate di aver organizzato una serie di raggiri agli anziani, chiedendo denaro necessario a coprire le cure di un parente della vittima affetto da una grave malattia o ferito in un incidente .
Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale lo scorso 10 giugno ha arrestato tre persone: un 56enne cittadino albanese, una 43enne e una 35enne, entrambe cittadine italiane. I tre sono in particolare sospettati di aver preso parte a una truffa agli anziani "chiamate shock".
Il modus operandi ricalca quello evidenziato a più riprese in passato nelle sue numerose varianti. Negli ultimi casi segnalati, gli autori (spacciandosi per una persona attiva in campo medico o per un agente di polizia) chiedono con insistenza un'importante somma di denaro necessaria a coprire le cure di un congiunto stretto affetto da una grave malattia o incorso in un incidente della circolazione.
Facendo leva sullo scarso tempo a disposizione (poche ore vista la paventata serietà della situazione), mettono pressione sulla vittima e la spronano a immediatamente consegnare il denaro a disposizione o gli averi custoditi in casa. I tre, tutti residenti in Italia, sono stati intercettati in territorio di Quartino.
L'arresto è stato reso possibile grazie alla segnalazione di movimenti sospetti da parte di un agente di polizia in quel momento fuori servizio e alla successiva reattività delle pattuglie operative sul territorio. L'ipotesi di reato è di tentata truffa a ggravata. L'inchiesta è coordinata dalla Procuratrice pubblica Anna Fumagalli.
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