Il Nazionale

Cronaca | 10 maggio 2024, 14:37

Terminato l'interrogatorio di Toti in un palazzo di giustizia blindato. L'avvocato: “Parleremo la prossima settimana”

Al terzo piano è comparso il segnale stradale del "divieto di accesso ai non addetti ai lavori". Il governatore arrivato in Procura intorno alle 13.30

Terminato l'interrogatorio di Toti in un palazzo di giustizia blindato. L'avvocato: “Parleremo la prossima settimana”

È terminato l'interrogatorio a Giovanni Toti, presidente sospeso della Regione Liguria nel contesto dello scandalo delle mazzette.
Toti, al terzo piano del palazzo di giustizia di Genova, è stato assistito dall'avvocato Stefano Savi. Il tribunale è stato presidiato e l'accesso al piano dell'interrogatorio è stato bloccato ai cronisti, segnalato da un cartello "Lavori in corso".
Toti è arrivato da Ameglia, scortato dai militari della guardia di finanza. Anche Paolo Emilio Signorini, ex ad di Iren e già presidente dell'Autorità di sistema portuale di Genova e Savona, ha scelto di mantenere il silenzio per la necessità di valutare attentamente il materiale dell'accusa prima di rispondere.
Intorno alle 14.30 il presidente ha lasciato il palazzo di giustizia passando da un’uscita secondaria. ”Andiamo giù nel nostro bel garage, avrebbe pronunciato ad alta voce una volta uscito dall’interrogatorio.

Le parole dell'avvocato Savi

“Non abbiamo parlato oggi ma chiederemo l’interrogatorio la prossima settimana al pubblico ministero. Al termine chiederemo una revoca della misura”. 
Ad annunciarlo è Stefano Savi, avvocato di Giovanni Toti“E’ sicuramente - spiega il legale - una esperienza che che lascia il segno e umanamente si può capire”.
Savi ha dichiarato ai giornalisti fuori dal Palazzo di Giustizia che stanno esaminando attentamente il fascicolo del caso, definito "complicato", e hanno comunicato ai pubblici ministeri la loro intenzione di leggerlo. Dopo questa fase, prevedono di chiedere la revoca delle misure cautelari per esigenze personali e per poter avere un confronto diretto con il mondo della politica.
Toti in questi giorni sta studiando gli atti“È impegnato - aggiunge il legale -nella lettura degli atti per imbastire una difesa alle accuse. Dimissioni? Prima serve una verifica con le persone con cui ha lavorato. Ora non può parlare con nessuno”. 
Il suo legale ha voluto ribadire come il suo assistito abbia lavorato per il bene delle istituzioni: “Si tratta - prosegue - attività politica fatta alla luce del sole. Non ha preso nulla per se stesso. Ed è tutto tracciato e tutto rendicontato. Le modalità e le interpretazioni che da dato la Procura? Le affronteremo con il pubblico ministero. Possiamo dire che il presidente è sicuro che le sue azioni non hanno alimentato nulla di illecito se non il bene della Liguria”.

Il duro commento dell'ordine dei giornalisti.

"Poco prima dell'arrivo del presidente, misteriosi cartelli con su scritto 'lavori in corso' sono comparsi al terzo piano del palazzo di giustizia dove era atteso Toti. Non solo: come se non bastasse, successivamente i giornalisti sono stati fatti allontanare anche dal nono piano del Tribunale di Genova senza alcuna spiegazione. Si tratta di un fatto gravissimo. Nessuno può impedire ai giornalisti di fare il proprio lavoro. Devono essere garantiti sempre, a maggiore ragione su fatti così rilevanti, il diritto di cronaca e la libertà di stampa che non posso andare a intermittenza in base ai soggetti coinvolti", dicono Matteo Dell'Antico (segretario Associazione Ligure dei Giornalisti), Tommaso Fregatti (presidente Gruppo Cronisti Liguri) e Filippo Pagani (presidente Ordine dei Giornalisti della Liguria).

(notizia in aggiornamento)

Redazione

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